In salita verso Forcella Lavinal dell'Orso © Renato TirelliCome l'altro itinerario che nasce in Val Saisera, qui descritto (Forcella Mosé), con cui ha in comune la parte nel fondovalle della Bassa Spragna, la Forcella Lavinal dell’Orso si affronta generalmente a stagione avanzata, anche se il primo tratto potrebbe essere privo di neve. Più semplice della Mosé, il percorso, appartato e affascinante, risale nel cuore del circo l’Alta Spragna per raggiungerne i suoi ampi pendii fino all’intaglio che marca la separazione tra Cime Casterin e Cima de La Puartate, ovvero tra i simbolici gruppi di Jôf Fuart e Montasio, e permette anche un collegamento con la Val Rio del Lago: per questo motivo può essere anche compiuto, se l’innevamento lo consente, in traversata, nell’una o nell’altra direzione. Il primo centinaio di metri di discesa si svolge su pendenze sostenute.
Da Malga Saisera si segue il tracciato della pista di fondo fino al ponte e poi si prosegue su sentiero che attraversa il bosco di faggi tenendosi sulla sinistra orografica del Torrente Saisera. Su terreno in genere tormentato da grumi di valanga si prosegue in traversata fino a raggiungere un grande masso e, con andamento non scorrevole, ci si porta alla base dello zoccolo roccioso che divide la Bassa dal’Alta Spragna (circa un’ora).
Da questo punto ci si sposta a sinistra per trovare l’imbocco di un profondo canale con massi che, con poca neve, possono risultare faticosi da superare. Il canale è la porta d'accesso agli ampi pendii dell’Alta Spragna, a circa 1580 metri di quota, quelli che conducono verso la forcella. All’uscita dal canale c’è anche la separazione tra i due itinerari di Forcella Lavinal dell’Orso e Forcella Mosé, mentre a destra si stacca il sentiero che porta al Bivacco Mazzeni.
Si prosegue risalendo i pendii in direzione Sud mirando alla forcella che presenta un tratto finale (poco più di cento metri) più ripido, con svolte obbligate.
In discesa dalla Forcella Lavinal dell'Orso © Renato Tirelli