Filip Babicz concatena le quattro creste del Cervino in meno di 8 ore

L'alpinista polacco ha realizzato la doppia traversata senza nessun supporto e in autosufficienza, a parte un rifornimento tra la prima salita e l'inizio della seconda.
Equipaggiamento decisamente "light" per Filip © Facebook Filip Babicz

Filip Babicz, eclettico alpinista di origine polacche - residente da anni in Valle d’Aosta- ha unito il primo settembre le quattro creste del Cervino (Furggen, Hörnli, Zmutt e Leone) nel tempo record di 7 ore e 43 minuti. Fedele a uno stile di arrampicata incentrato sulla velocità, la leggerezza e il rispetto dell'ambiente, ha scalato senza nessun supporto e senza lasciare nulla sulla montagna. Il solo scambio di materiale e cibo è stato fatto ai piedi tra la fine della prima salita e l’inizio della seconda. L’etica ferrea e la totale autonomia sono infatti il filo conduttore di tutti suoi record. Babicz non ha installato corde fisse e non ha ricevuto assistenza.

La doppia traversata delle quattro grandi creste del Cervino ha avuto come punto di partenza e arrivo il rifugio dell’Oriondè. Dal punto di appoggio sul versante italiano della Gran Becca, a 2802 metri di quota, Filip ha raggiunto la Cresta di Furggen, e l’ha percorsa per la Diretta degli Strapiombi. Ha impiegato 1 ora e 38 minuti, un tempo da record, e la sua è stata anche la prima salita free solo. Dalla vetta, l’alpinista ha percorso in discesa, in soli 40 minuti, la Cresta dell’Hörnli, seguendo la via normale svizzera fino ai 3260 metri della Hörnli Hütte, sul versante di Zermatt. Quindi ha raggiunto la Cresta di Z’mutt intorno ai 3410 metri di quota e l’ha risalita integralmente, in 2 ore e 18 minuti, segnando un altro primato. La discesa finale si è svolta lungo la via normale italiana, in 37 minuti, fino al Colle del Leone. Da lì, su terreno più facile, Filip Babicz è tornato all’Oriondè.

L'anello realizzato da Filip © F. Babibcz

“L’ho fatto di nuovo… Ho trovato il modo per superare la mia stessa immaginazione!” ha dichiarato dopo l'impresa. Babicz infatti non è nuovo a realizzazioni di questo tipo. Nel 2020 aveva percorso in solitaria, in 17 ore, l’Integralissima del Peuterey sul Monte Bianco. L'anno successivo aveva conquistato in velocità lo Spigolo Nord del Pizzo Badile, sulle Alpi centrali, in 42 minuti e 52 secondi. Due anni fa ha percorso per la prima volta in solitaria l'iconica linea trad Appointment with Death (E9), aperta da Sam Whittaker nel 2003, per poi stabilire, sempre nel 2022, l’impressionante record di salita al Grand Capucin, in soli 49 minuti.

Anche il 2024 è stato molto prolifico: insieme a Heike Heike Schmitt ha ripercorso una difficile linea di misto alla Pointe Alphonse Payot (3506 m), sulle Aiguilles Marbrèes: la via Ghiglione-Ottoz, aperta nel 1956 e poi totalmente abbandonata, dedicata ai due pionieri Piero Ghiglione e Arthur Ottoz, quasi 70 anni dopo l’apertura della linea. A inizio estate è stata la volta di un’altra impresa, con l’apertura della via Persefone Extension (D15, DTS), nuova via di drytooling estremo nella grotta Gran Borna a La Thuile, dedicandola allo scialpinista Denis Trento, recentemente scomparso.