
Nel cuore della Valle Camonica, dal 4 al 12 aprile 2025, prende vita Festival all’insù, rassegna dedicata alle forme più essenziali e sostenibili dell’abitare la montagna. Un’occasione per riflettere sul futuro delle terre alte attraverso il linguaggio dell’architettura, capace di coniugare innovazione, rispetto dei luoghi e qualità progettuale.
A dare il via alla manifestazione, la cerimonia di premiazione del Premio “Abitare minimo in montagna”, tenutasi a Breno presso il Palazzo della Cultura, che ospiterà per tutta la durata del Festival una mostra con le opere selezionate. Un’esposizione che racconta, attraverso 18 progetti – 2 vincitori, 4 menzioni speciali e 12 menzioni – come sia possibile rigenerare i territori montani senza snaturarli, valorizzando ciò che già esiste e innestandovi nuove funzioni e significati.
Dalle Alpi agli Appennini, fino alle isole italiane, i progetti premiati offrono uno spaccato significativo dell’architettura contemporanea nelle aree marginali, toccando province come Aosta, Avellino, Belluno, Bologna, Cuneo, Siracusa e molte altre. Vecchie scuole rurali che tornano a vivere, abitazioni dimesse trasformate in presidi culturali, spazi collettivi restituiti alle comunità: interventi di piccola scala che rivelano una grande visione, capace di guardare lontano con poche risorse e tanto ingegno.
Il Premio, istituito dalla Comunità Montana di Valle Camonica e parte integrante del Festival, nasce con l’obiettivo di promuovere buone pratiche di trasformazione in quota, attraverso progetti a basso impatto volumetrico, minimo consumo di suolo ed energie, e una forte attenzione al riuso del patrimonio esistente. Sono stati ammessi solo interventi realizzati a oltre 600 metri di altitudine e completati negli ultimi dieci anni: opere di riqualificazione, ampliamento, riscrittura architettonica coerente con il contesto e riconoscibili nel loro essere contemporanee.
A valutare le 42 opere candidate è stata una giuria composta da esperti di rilievo nazionale – Dario Costi, Carla Bartolomucci, Federica Visconti, Antonio De Rossi e Giorgio Azzoni – che ha premiato la qualità progettuale, l’integrazione con il contesto, la sostenibilità ambientale ed energetica e la capacità di rigenerare le comunità.
I progetti esposti a Breno rappresentano solo la prima tappa di un viaggio espositivo itinerante, che porterà queste esperienze in giro per l’Europa, con mostre previste in Svizzera, Slovenia e Germania.