Alex Bellini © Giacomo MeneghelloÈ ancora possibile parlare di esplorazione in un mondo che sembra avere esaurito le zone bianche delle mappe, dove satelliti, foto aeree e droni possono ritrarre ogni angolo del globo? La risposta che fornisce a questa domanda Alex Bellini è affermativa. Nel suo sito egli si definisce del resto “un esploratore”. Non ci sarà (forse) più niente di nuovo da scoprire ma ciò che conta, ci ricorda Alex, è riscoprire il mondo con nuove modalità e obbiettivi, soprattutto con occhi nuovi.
Dal 2000 Alex Bellini ha iniziato infatti ad esplorare gli ambienti più ostili del pianeta: nel 2001 corre la Marathon des Sables, una corsa a tappe di 250 km nel deserto del Sahara, nel 2002 e 2003 cammina attraverso l’Alaska, spingendo una slitta per un totale di 2.000 chilometri, nel 2005 rema in solitaria per 11.000 km attraverso il Mar Mediterraneo e l’ Oceano Atlantico per un totale di 227 giorni, nel 2008 tiene ancora i remi in mano per 18.000 km attraverso l’Oceano Pacifico, dal Perù all’Australia, in 294 giorni, ancora una volta da solo, nel 2011 corre per 5300 km attraverso Stati Uniti: da Los Angeles a New York, in 70 giorni, nel 2017 attraversa il Vatnajokull, il più grande ghiacciaio d’Europa (Islanda) con sci e slitta in 15 giorni, dal 2019 al 2023 è impegnato nel progetto 10 rivers 1 Ocean con l’obiettivo di navigare i dieci fiumi più inquinati al mondo. Insomma ad Alex Bellini non piace annoiarsi.
All’inizio del 2024 ha annunciato l’inizio di un nuovo progetto: EYES ON ICE. Alex riparte dai ghiacci, dalle regioni polari, quei territori inospitali e ostili, ma affascinanti e immensi da cui dipende la nostra sopravvivenza, elementi indispensabili per regolare i delicati equilibri che reggono la Terra. Terre di ghiaccio e acqua, serbatoi di vita, sempre più minacciati dai cambiamenti climatici. L'iniziativa è strutturata con un programma triennale corrispondente a tre aree: Alaska (2024), Groenlandia (2025) e Oceano Artico (2026), quando tenterà di raggiungere il Polo Nord geografico, sciando per 1000km dal Canada. Se dovesse riuscirci, diventerà il primo esploratore italiano a raggiungere il Polo Nord geografico.
Quest’anno, da febbraio a marzo, Alex percorrerà 1800 km in bicicletta da Anchorage fino all'iconico villaggio di Nome, villaggio famoso per i cercatori d’oro del XIX secolo e tappa conclusiva della Iditarod race, una corsa con i cani da slitta. Con lui ci sarà il valtellinese Alessandro Plona, un atleta polivalente, che si divide tra sci alpinismo e mountain bike.
Alex Bellini e Alessandro Plona in allenamento prima della partenza © Giacomo MeneghelloAppena prima della partenza abbiamo sentito telefonicamente Alex, proprio all’indomani della partenza e subito il piccolo team deve affrontare una grande preoccupazione.
Come sta iniziando il vostro viaggio?
La temperatura ora è di -2/-3°, ben al di sopra delle medie stagionali. Se la neve si scalda tutto potrebbe diventare più difficile. I primi giorni sono tra l’altro i più impegnativi, perché ci sono alcuni passi da scavalcare mentre nelle tappe successive il terreno è pressoché pianeggiante.
Come avete organizzato la spedizione?
L’obbiettivo è di percorrere circa 50 km al giorno con circa 50 kg totali di carico ciascuno. A un terzo e a due terzi del viaggio abbiamo recapitato dei viveri che ci serviranno per la prosecuzione del viaggio
Alex, per te è un ritorno in Alaska vent’anni dopo, cosa ti aspetti da questo viaggio?
Mi aspetto di ritrovare il giovane Alex ventenne, in cerca di fortuna, alla ricerca di un “oro” interiore. Mi aspetto l’avventura. Però voglio anche documentare i cambiamenti climatici e come essi comportino anche dei mutamenti sociali ed economici. L’obbiettivo del progetto è in primo luogo questo.
Alessandro, quali sono invece le tue aspettative?
Vivere un viaggio-avventura con un caro amico, con i momenti belli e quelli brutti. Con Alex ci conosciamo fin da piccoli e quindi l’affiatamento sarà assicurato. Mi ricordo che, quando Alex preparava la sua prima spedizione in Alaska, lo vedevo trascinare con delle catene una gomma per le strade del paese e pensavo a che fosse matto…ora mi trovo con lui a vivere la stessa avventura!
Il progetto EYES ON ICE è stato ideato da The 5th Element srl, Società Benefit, fondata in Italia da Francesca Urso, moglie di Alex Bellini che da ormai 20 anni progetta e sviluppa le imprese che realizza Alex Bellini. Il progetto è reso possibile grazie a tutto il team di progettazione e comunicazione e in questo caso al sostegno del Consorzio della Valtellina e Studio La Scala. Il progetto ha il patrocinio del Club Alpino Italiano e come Partner Scientifico Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica.
Alex e Alessandro sulla neve © Giacomo Meneghello