Le autorità del Parco Nazionale di Sagarmatha, in Nepal, hanno dichiarato guerra ai rumorosi elicotteri che attraversano la Valle del Khumbu per gran parte dell’anno. Qualche settimana fa infatti, i titoli dei giornali locali hanno annunciato il divieto dei voli turistici verso l’Everest e le montagne vicine a partire dal 2025. Tuttavia, l’industria degli elicotteri ha reagito prontamente presentando le sue rimostranze. Oggi il divieto potrebbe essere accantonato o ignorato, come già avvenuto in passato.
Un provvedimento controverso
Secondo una circolare diffusa dai responsabili del parco, la misura mira a proteggere l’ambiente, ridurre i disagi per residenti e turisti e, soprattutto, tutelare le attività locali. Dal 1° gennaio 2025, solo i voli di soccorso saranno consentiti. Inoltre, gli elicotteri cargo, abitualmente utilizzati per rifornire i campi base di Everest, Lhotse, Lobuche e Ama Dablam, non potranno sorvolare Pangboche, villaggio a 4000 metri di altitudine.
Queste restrizioni, tuttavia, non sono nuove. Un provvedimento simile era stato annunciato nella primavera scorsa, prima dell’inizio della stagione himalayana, e persino la Corte Suprema nepalese lo aveva sostenuto. Ma in seguito, il divieto era stato attenuato per la mancanza di yak necessari a trasportare i materiali delle spedizioni.
Uno scontro tra interessi
L’industria degli elicotteri si è opposta con forza anche questa volta. Secondo l’Autorità per l’Aviazione Civile del Nepal (CAAN), i regolatori del parco nazionale non hanno l’autorità di limitare i voli in Nepal. Inoltre, l’Associazione degli Operatori Aerei del Nepal (AOAN) ha dichiarato che rispetterà i voli già prenotati, anche con un anno di anticipo.
Questo scontro riflette il conflitto tra le compagnie di elicotteri, in continua crescita, e le autorità locali del Khumbu, che vedono nelle rotte turistiche un danno per le attività tradizionali. I voli verso l’Everest rappresentano il 60% del business di alcune compagnie. Durante le stagioni di punta, in primavera e autunno, le compagnie possono operare fino a 10 voli al giorno verso l'Everest.
D’altro canto, il continuo ronzio degli elicotteri è una distrazione per i trekkers e gli alpinisti che cercano la pace delle montagne. Alcune autorità locali affermano che i voli danneggiano foreste, fauna e ambiente, anche se mancano dati specifici a supporto di queste affermazioni. Gli operatori turistici sottolineano che, sebbene gli elicotteri aumentino l’impronta di carbonio, possono ridurre il consumo di combustibili per il riscaldamento e la cucina, risparmiando tempo prezioso. Tuttavia, per i proprietari di lodge a Namche Bazaar e Pangboche, il problema principale è la perdita di clienti: molti turisti sorvolano la zona senza fermarsi.
Un business in crescita
Un tipico tour in elicottero dell'Everest prevede il volo in elicottero da Kathmandu a Lukla, con quattro passeggeri. Da lì, due turisti alla volta vengono trasportati in un elicottero più piccolo fino a Kala Patthar, un punto panoramico vicino al Pumori, da cui possono ammirare l’Everest, il Lhotse e il Nuptse. Senza effettuare atterraggi, tornano a Kathmandu in tempo per pranzo. Il costo per questa operazione varia tra i 250 e i 300 dollari a persona, rendendo questo business altamente redditizio, oltre che facilmente accessibile a molte persone. Un business che pare essere destinato a continuare la sua attività. Il confronto tra interessi economici e ambientali, unito all’incertezza normativa, rende improbabile l’attuazione di misure restrittive.