Everest: ritrovato lo scarpone di Andrew Irvine

Ritrovati probabili resti di Andrew Irvine sull'Everest, riaccendendo il mistero sulla possibile prima ascensione del 1924.
Il regista Jimmy Chin con lo scarpone di Andrew irvine

Una spedizione di National Geographic ha recentemente fatto una scoperta che potrebbe riaprire uno dei capitoli più enigmatici della storia dell’alpinismo. Alla base della parete nord dell’Everest, è stato rinvenuto uno scarpone, con all'interno un piede, appartenente quasi sicuramente all'alpinista Andrew Comyn Irvine, scomparso nel 1924 insieme a George Mallory durante un tentativo di raggiungere la vetta più alta del mondo.

 

L'enigma della prima ascesa all'Everest

La storia dell'Everest ha un nodo irrisolto: chi è stato il primo a raggiungere la cima? Sebbene Edmund Hillary e Tenzing Norgay siano accreditati per la prima ascensione ufficiale nel 1953, molti credono che Mallory e Irvine potrebbero aver battuto il record quasi trent'anni prima, nel 1924. Tuttavia, la loro impresa finì in tragedia, e il mistero resta: riuscirono a conquistare la vetta prima di morire?

Nel 1999 il corpo di Mallory fu ritrovato sul versante nord dell'Everest, ma la famosa macchina fotografica che avrebbe potuto documentare il loro successo non fu mai trovata. Si presumeva che fosse in possesso di Irvine, il cui corpo, però, non è mai stato rinvenuto, nonostante diversi presunti avvistamenti nel corso degli anni.

 

Il ritrovamento: lo scarpone di Irvine

A settembre 2024, la spedizione di National Geographic, composta da documentaristi e scalatori di fama come Jimmy Chin, ha dato una svolta a questa storia. Mentre esaminavano l'area del ghiacciaio di Rongbuk, sotto la parete nord dell'Everest, la squadra ha trovato uno scarpone sporgente dal ghiaccio in via di fusione. All'interno del calzino è stata trovata un'etichetta con la scritta "A.C. IRVINE", lasciando pochi dubbi sull'identità del proprietario.

 

La spedizione del 1924 e i misteri irrisolti

La spedizione britannica del 1924 era già stata segnata da numerosi interrogativi. Mallory e Irvine furono visti per l’ultima volta dall’alpinista Noel Odell mentre scalavano verso la vetta, prima che una tempesta li inghiottisse per sempre. Il corpo di Mallory fu scoperto solo 75 anni dopo, nel 1999, a 8230 metri di quota, ma senza la foto della moglie che disse di voler lasciare in cima come segno del loro successo. La macchina fotografica, che potrebbe contenere prove decisive, non è mai stata rinvenuta.

Nel corso degli anni ci sono stati vari avvistamenti del corpo di Irvine. Nel 1960 Xu Jing, vice capo di una spedizione cinese, dichiarò di aver visto un corpo a 8300 metri, ma non riuscì a recuperarlo. Un altro avvistamento, nel 1979, fu riportato dallo scalatore cinese Wang Hongbao, il quale però morì il giorno successivo, travolto da una valanga, senza poter indicare con precisione il luogo.

La scoperta del 2024 ha suscitato grande interesse. Chin e il suo team, dopo aver rinvenuto lo scarpone, hanno consegnato i resti alla China-Tibet Mountaineering Association (CTMA), che gestisce le operazioni sul versante nord dell’Everest. Un campione di DNA è stato prelevato per confermare l’identità, e il Consolato britannico sta lavorando con le autorità per ulteriori verifiche.

Jimmy Chin ha sottolineato che nei pressi del luogo del ritrovamento potrebbero esserci altri oggetti, inclusa la tanto ricercata macchina fotografica. La zona sarà scandagliata con grande attenzione nei prossimi mesi, nella speranza di trovare finalmente le risposte a uno dei più grandi misteri della storia dell’alpinismo.