Missione compiuta: Cazzanelli e Gheza sono riusciti a realizzare il progetto che avevano in serbo da tempo, realizzare una via di misto sul Breithorn Centrale, nonostante il clima assolutamente non autunnale di queste settimane. Le condizioni meteo hanno ispirato la cordata al momento di scegliere il nome da attribuire alla nuova via appena scalata (30 settembre) sul Breithorn Centrale: Estate indiana (800 metri, M8, AI5, R). Nonostante temperature quasi estive, le condizioni sulla nord della montagna hanno consentito alla cordata di scalare nelle migliori condizioni, rendendo possibile il completamento di un itinerario di misto “che stavo studiando da diverso tempo”, come ha reso noto Cazzanelli. La via è la più diretta tracciata sulla parete, e parte sulla verticale del grosso pilastro della Torre Maggiore: affronta una serie di goulotte che portano alla base del pilastro stesso, che viene scalato sulla parte sinistra, seguendo un diedro che dalla base è difficile da vedere.
Il tracciato dell'impegnativo itinerario di Cazzanelli e Gheza © Francois CazzanelliÈ stato lo stesso alpinista di Cervinia a dare la dimensione dell'impegno richiesto. “La parete è verticale, a tratti strapiombante, inoltre non è sempre evidente come proteggere, e abbiamo dovuto fare lunghi tratti senza mettere niente. Si è trattato di una salita senza un tiro facile, con lunghezze sostenute: Leo e io ci siamo alternati, scalando un tiro ciascuno. Inoltre, su due tiri, la roccia non è di qualità eccellente: si riesce a salire, ma bisogna scalare bene e in maniera delicata”. La via è stata salita in stile classico, con l’etica più clean possibile: sono stati usati, infatti, solo friend e viti da ghiaccio.
Francois Cazzanelli impegnato in scalata © Damiano Levati/Story Teller LabsI due alpinisti sono partiti alle cinque e un quarto dal Rifugio Guide del Cervino e sono usciti sulla punta della Torre Maggiore del Breithorn Centrale solo alle sette di sera. “È stato un momento davvero magico, ci siamo goduti appieno gli ultimi raggi di sole: a nord, infatti, abbiamo avuto freddo, e in sosta abbiamo indossato piumino e guanti spessi. Così abbiamo apprezzato ancora di più il tramonto visto da una delle cime nel cuore del Monte Rosa”, ha concluso la guida di Cervinia.
Cazzanelli e Gheza al tramonto in cima alla via