Lupo © PixabayÈ online e scaricabile il report sulla distribuzione del lupo nelle regioni alpine italiane per il periodo 2020-2024, un documento che fornisce una panoramica completa sull’evoluzione della specie nelle Alpi italiane grazie ai dati raccolti attraverso il progetto LIFE WolfAlps EU. Il report offre una sintesi dei risultati delle campagne di campionamento effettuate negli ultimi quattro anni, fornendo informazioni fondamentali sul monitoraggio e sull’espansione del lupo, supportate da una metodologia rigorosa e da analisi avanzate. Questo lavoro di monitoraggio, che si inserisce nel quadro delle direttive europee e italiane per la protezione delle specie, ha consentito di documentare i cambiamenti nella distribuzione del lupo e di stimarne la popolazione alpina.
Il monitoraggio coordinato nelle Alpi
Il monitoraggio delle popolazioni di lupo nelle Alpi italiane è stato svolto in modo integrato con gli altri paesi alpini, garantendo una visione completa dell’andamento della specie su tutto l’arco alpino. Le indagini hanno seguito un approccio continuo e annuale, aggiornando costantemente le mappe della distribuzione del lupo. Ogni due anni, un campionamento intensivo ha permesso di applicare tecniche innovative, come l'analisi genetica dei campioni raccolti, per ottenere una stima numerica della popolazione. Nel caso delle Alpi italiane, questo campionamento intensivo si è svolto nel biennio 2020/2021 e nel biennio 2023/2024, con la prima serie di dati utilizzata per il primo Monitoraggio Nazionale del lupo organizzato da ISPRA.
Espansione e stabilizzazione della specie
Nel quadriennio 2020-2024, il monitoraggio ha rivelato segni di un’espansione significativa del lupo, soprattutto nel settore centro-orientale delle Alpi italiane. In queste aree, il lupo ha continuato a espandersi, segnando la sua presenza anche nelle zone di pianura più periferiche, come quelle al confine tra Piemonte e Lombardia. Questo processo di espansione è visibile anche in Trentino, dove la specie è ormai ben consolidata, ma con segnali di crescita verso aree limitrofe che erano precedentemente meno frequentate dai lupi, come la Lombardia.
Nel settore occidentale delle Alpi, la distribuzione del lupo si è stabilizzata, con lievi variazioni locali. La specie è ormai presente non solo nelle zone montuose, ma anche nelle pianure e nelle colline circostanti, segnalando un adattamento alle diverse tipologie di habitat.
La mappa della distribuzione del lupo nelle Alpi italianeIl monitoraggio del lupo: uno strumento fondamentale per la conservazione
Il report sottolinea l'importanza di un monitoraggio costante e rigoroso, che consente non solo di tracciare l’espansione della specie, ma anche di valutare lo stato di conservazione della popolazione di lupo nelle Alpi italiane. I dati raccolti nei quattro anni di monitoraggio sono fondamentali per comprendere il processo di colonizzazione della specie e per aggiornare le stime numeriche sulla sua consistenza e sulle dinamiche di espansione. Inoltre, gli aggiornamenti relativi al periodo 2023/2024 forniranno informazioni più dettagliate sulle unità riproduttive e sull’evoluzione del numero di esemplari.
La continua raccolta di dati, la standardizzazione dei metodi di analisi e l’adozione di tecniche innovative sono strumenti chiave per garantire una gestione efficace e sostenibile del lupo nelle Alpi italiane, un passo importante per la conservazione della specie, che rappresenta un simbolo della fauna selvatica europea.
Per consultare il report completo e scaricarlo, è possibile accedere al link ufficiale del report.