Escursionista disperso sul Monte Rosa: il suo cane ritrovato vivo dopo 15 giorni

Ufficialmente sospese le ricerche di Christoph Menacher. L’ultima traccia del suo passaggio era stata trovata sul registro della Capanna Marinelli.
Le ricerche sono state fatte in elicottero anche con l’impiego del sistema Recco © Soccorso alpino valdostano

Sono state ufficialmente sospese le ricerche di Christoph Menacher, l’escursionista bavarese di 58 anni di cui non si hanno più notizie dal 20 settembre. Con lui, spiegano dal Soccorso alpino, sale a 34 il numero degli alpinisti dispersi sulla parete est del Monte Rosa. Sabato 5 ottobre era stato recuperato, vivo, il cane che era con lui.

Le ricerche di Menacher, titolare dell’omonima tipografia a Kissing, comune di Augsburg, sono iniziate il 28 settembre. Ad attivare i tecnici del Soccorso alpino del Piemonte sono stati i carabinieri, ai quali i famigliari si erano rivolti per sporgere denuncia di scomparsa. Il furgone dell’uomo è stato trovato parcheggiato a Pecetto, frazione di Macugnaga (Verbano-Cusio-Ossola), e lì si sono concentrate le ricerche, con le squadre a piedi della stazione locale del Soccorso alpino intervenute con i droni, il Soccorso alpino della Guardia di finanza e i vigili del fuoco in elicottero.

Le squadre hanno risalito il sentiero fino alla Capanna Marinelli, a 3.036 metri di quota. E lì, sul registro, hanno trovato l’ultima traccia lasciata dall'escursionista: la sua firma, con l’indicazione della data di arrivo al bivacco (il 20 settembre) e di partenza verso valle (il 21), direzione Macugnaga. Le condizioni meteo avverse, con nebbia e 30 centimetri di neve fresca, hanno complicato le operazioni di ricerca che hanno riguardato tutta l’area attorno al bivacco: il crestone lungo il quale si snoda il sentiero, e i due pendii laterali, il Canalone Marinelli e quello che scende fino al Ghiacciaio del Norden. Dagli elicotteri (compresi alcuni mezzi privati ingaggiati dai famigliari del disperso) sono stati perlustrati crepacci e seracchi, ma senza trovare alcuna traccia.

Fino a sabato 5 ottobre, quando il Soccorso alpino piemontese ha richiesto l’intervento del Soccorso alpino valdostano. “Siamo intervenuti con il Recco - spiega il direttore, Paolo Comune -, un sistema in grado di individuare dispositivi elettronici o mazzi di chiavi, anche se non su vaste aree, ma, soprattutto, di emettere un segnale e captare quello riflesso da eventuali rilevatori presenti nella zona sulla quale si effettua il sorvolo. Si tratta di particolari placchette che sempre più spesso vengono integrate negli abiti o negli zaini”. Un sistema molto efficiente, “in dotazione al Soccorso alpino valdostano e a quello Trentino”. Che però, nel caso delle ricerche di Menacher, non ha dato esito.

Un effetto “collaterale”, però, c’è stato. Ossia, l’avvistamento, dall’alto, del suo cane, proprio nella zona del bivacco. “La cosa strana - afferma sempre il direttore del Soccorso alpino valdostano - non è stata il fatto di averlo trovato vivo, quanto piuttosto di averlo trovato lì. La zona era stata battuta più volte, eppure l’animale non era mai stato visto né sentito. Forse, ma qui entriamo nel campo delle mere supposizioni, anche alla luce del fatto che i famigliari del disperso avevano detto che il cane era dotato di una pettorina gialla che non è stata ritrovata, potrebbe essere stato coinvolto in una caduta in un crepaccio insieme al padrone, e averci impiegato del tempo per liberarsi e risalire”. L’animale, spaventato, non si lasciava avvicinare. I soccorritori gli hanno lanciato del cibo, ma solo a distanza. Lo hanno dovuto addormentare, catturandolo con l’aiuto di un fucile dotato di anestetico, per poi affidarlo alle cure di un veterinario.

Difficile dire se e quanto si sia spostato, negli ultimi quindici giorni. Le sue impronte, spiegano i soccorritori, sono state trovate un po’ ovunque nella zona del bivacco, e quindi in corrispondenza di entrambi i canaloni laterali. Dove, è l’ipotesi più accreditata, potrebbe essere caduto Menacher. Ma nessuna ipotesi è esclusa: nè che il cane abbia vegliato il padrone, nè che stesse cercando di tornare a valle.