Epifania di soccorsi per il CNSAS, tra Alpi e Appennini

Numerosi interventi del CNSAS nel weekend dell’Epifania, tra recuperi e salvataggi su Alpi e Appennini.
Un'immagine dall'intervento in Veneto © CNSAS Veneto

Il fine settimana dell'Epifania intenso per il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico che ha visto numerosi interventi delicati, dalle Alpi agli Appennini.

 

In Veneto

Nella giornata di sabato in Veneto, un imponente intervento di soccorso ha avuto luogo a Chies d'Alpago, in provincia di Belluno. Tre giovani escursionisti sono stati recuperati dopo essere scivolati in un ripido canale, oltre 200 metri sotto la cresta del Monte Pianina, lungo l’Alta Via 7. L’incidente è stato segnalato verso le 16:30 dalla Centrale del 118, quando uno dei ragazzi, probabilmente in stato confusionale, ha allertato i soccorsi fornendo indicazioni errate sulla posizione. Diceva di essere scivolato con i due amici nella zona di Cima Vacche, dando indicazioni distanti rispetto alla loro reale posizione. Decollato da Belluno, Falco 2 ha iniziato una lunga ricognizione prima di riuscire a individuare i tre giovani, che avrebbero dovuto imboccare il sentiero di discesa da Forcella Grava Piana e invece - non si sa se sbagliando o se per la rottura di un cornicione sotto i loro piedi - erano ruzzolati nello stretto e ripido canale tra il Monte Pianina e il Sestier. Erano feriti, distanti tra di loro e sul bordo di salti di roccia. Con un verricello di 60 metri, il tecnico di elisoccorso è stato calato dal ragazzo che si trovava più basso, un ventenne di Pordenone, issato a bordo e portato al campo base a Casera Pian de le Stele, per essere affidato all'equipe medica. 

Risalito per provvedere al recupero del secondo, l'equipaggio si è trovato però a far fronte a una situazione rischiosa: dagli zaini apertisi durante la caduta era fuoriuscito un grande telo di plastica che si alzava pericolosamente, durante i tentativi di avvicinamento. Dopo aver cercato inutilmente con il flusso del rotore di farlo spostare, Falco 2 è rientrato lasciando sul posto il proprio tecnico di elisoccorso, mentre una squadra di una decina di soccorritori della stazione del Soccorso Alpino dell'Alpago si preparava per un eventuale trasporto in quota. Fallito il successivo avvicinamento da parte dell'eliambulanza di Pieve di Cadore, è stato poi richiesto l'intervento dell'elicottero di Trento, che ha preso a bordo anche il tecnico di elisoccorso bellunese. Non è stato semplice riuscire a gestire i movimenti pericolosi del telo, che nel frattempo si era spostato più in basso, finché il ragazzo bloccato in alto nel canale è riuscito ad afferrarlo e a ripiegarlo. I due giovani, un ventenne di Pieve di Soligo (TV) e un 19enne di Cologna Veneta (VR), sono infine stati recuperati dal tecnico di elisoccorso trentino, sbarcato con il verricello in due rotazioni, e trasportati con possibili politraumi direttamente all’ospedale Santa Chiara di Trento. Il primo giovane, sempre con sospetti traumi, è invece ricoverato al San Martino di Belluno.

 

In Lazio

Sempre sabato 4 gennaio, in Lazio, un altro delicato intervento di salvataggio. Sul Monte Terminillo, nel reatino, sei escursionisti romani sono rimasti bloccati a causa di neve e ghiaccio. I giovani avevano percorso un sentiero estivo che, con le condizioni meteo attuali, si è rivelato estremamente pericoloso. I soccorritori del Soccorso Alpino Lazio, insieme agli operatori della Guardia di Finanza, hanno raggiunto rapidamente la zona, trovando gli escursionisti in una situazione critica, costretti a rimanere aggrappati agli alberi per evitare di scivolare. Dopo averli messi in sicurezza, i soccorritori li hanno accompagnati al Rifugio Sebastiani, senza riportare gravi danni.

Un momento dell'intervento in Lazio © CNSAS Lazio

In Piemonte

Ancora sabato 4 gennaio, in Piemonte, un complesso intervento nel comune di Carcoforo (VC). Nel tardo pomeriggio un uomo e la figlia adolescente sono precipitati lungo un versante impervio dopo aver perso il sentiero tra Carcoforo e il rifugio Alpe Massero. Dalla prima ricostruzione dei fatti, l'uomo era caduto per un centinaio di metri procurandosi un politrauma, mentre la giovane era caduta nel tentativo di raggiungerlo. In zona non vi era copertura telefonica per cui la ragazza è stata costretta a camminare per circa un'ora in condizioni psicofisiche precarie prima di riuscire a lanciare la chiamata di emergenza. Nel frattempo è giunta a Carcoforo dove è stata intervistata dai soccorritori a cui è stata in grado di fornire le coordinate del luogo dell'incidente che aveva registrato con estrema prontezza dopo l'incidente. I tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese con un sanitario in squadra e il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza hanno raggiunto l'infortunato trovandolo in condizioni molto gravi. Poiché la base di Elisoccorso di Torino era chiusa a causa di condizioni meteo negative, è stato richiesto l'intervento dell'elisoccorso valdostano in assetto notturno che ha recuperato l'infortunato al verricello e lo ha condotto in ospedale con un codice giallo. Aveva riportato una frattura a una gamba, a un braccio, una sospetta frattura al bacino e vari traumi al capo oltre a uno stato avanzato di ipotermia. Anche la figlia è stata ricoverata in ospedale con svariate escoriazioni e una sospetta frattura a una mano.