È il 1966 e l’estate pare essersi dimenticata delle Alpi, lasciando al suo posto piogge e temporali che inchiodano escursionisti e amanti delle cime negli alberghi e nei campeggi. L’arrampicatore californiano
Gary Hemming, idealista, sfrontato e carismatico, guarda il
Monte Bianco e freme: è venuto in Europa sull’onda dell’insaziabile fame di vita che da sempre lo incendia e invece si ritrova un tetto di nuvole sopra la testa.
La routine si spezza all’improvviso a metà agosto, quando i giornali danno notizia che due scalatori sono rimasti bloccati sul
Petit Dru, la parete più dura del Monte Bianco. Hemming intuisce che i soccorsi rischiano di non raggiungere in tempo i dispersi e con altri cinque pirati delle rocce decide di salvarli seguendo una via diretta. Sembra una follia, un fallimento annunciato che servirà soltanto a mettere in pericolo altre persone, ma Hemming è cresciuto con un imperativo categorico: aiutare sempre, anche a costo della propria vita, perché la prossima volta
“potresti esserci tu lassù, ad aver bisogno che qualcuno venga a soccorrerti”. Quei giorni si riveleranno davvero fatali per Gary, ma in un modo che né lui né i suoi amici o i suoi amori possono immaginare.
È questa la trama di
Se non dovessi tornare, ultima fatica editoriale dello scrittore e alpinista
Enrico Camanni.
La locandina di presentazione di "Se non dovessi tornare"
Appuntamento al Cai Valtellinese di Sondrio
L’autore presenterà il volume a
Sondrio il prossimo
sabato 29 aprile alle 17:30 nella sede del Cai Sezione Valtellinese (che organizza l’evento assieme alla Fondazione Luigi Bombardieri), in via Trieste, 27. La serata sarà realizzata in collaborazione con la Libreria del Viaggiatore di Sondrio.
«Camanni in questo nuovo volume racconta con stile elettrico, appassionato e struggente gli ultimi anni di Hemming, figura imprescindibile nella storia dell’arrampicata moderna ma anche e soprattutto ‘zeitgeist’ dell'incendio del ‘68, amico fragile capace di incarnare una filosofia ecologica della scalata, rivoluzionaria e ancora attualissima», si legge nella nota del Cai Valtellinese.
Il libro di Enrico Camanni – che a Sondrio dialogherà con
Angelo Schena, componente aggiunto del Comitato direttivo centrale del Cai, – è stato pubblicato per la collana “Strade Blu” di Mondadori.
La locandina de "I ghiacciai si raccontano"
I ghiacciai si raccontano
In Valtellina Camanni sarà inoltre protagonista di un altro doppio evento: due giorni di conferenze dal titolo
“I ghiacciai raccontano”, organizzate dalla Libreria del Viaggiatore con la collaborazione del
Cai Valtellinese.
Appuntamento
venerdì 28 aprile al Museo civico di Storia naturale di
Morbegno, nell’ambito della rassegna “Museo Tempo Libero”, e il giorno successivo,
sabato 29, al CAST, il CAstello delle STorie di montagna di
Sondrio, in entrambi i casi alle 20:45.
I relatori degli incontri saranno, oltre a Camanni,
Riccardo Scotti, ricercatore e responsabile scientifico del Servizio Glaciologico Lombardo, e
Fabiano Ventura, presidente dell’associazione MacromicrO e fotografo paesaggista. Con loro, come spiega
Erik Viani, titolare della Libreria VEL,
«si seguirà un percorso che coniuga comparazione fotografica, studi in campo glaciologico e antropologico dei ghiacciai, come paradigmi e testimonianze degli effetti dei cambiamenti climatici negli ultimi anni».
Secondo
Enrico Camanni,
«per lungo tempo i paesaggi ghiacciati e le loro esplorazioni sono stati associati a gesti temerari e sfide eroiche, odissee polari, vertigini alpine o himalayane. Luoghi sofferti, quasi sempre. Sembrerebbe che tra l’uomo contemporaneo e il ghiaccio si frapponga una distanza colmabile solo con la fantasia o la temerarietà, come se la materia gelata incorpori i significati più distanti dalla civiltà, e dunque ci appartenga solo in opposizione al buon senso e al quieto vivere».
Ma qualcosa, di recente, è cambiata.
«Da quando gli scienziati ammoniscono l’umanità sulle conseguenze dell’incremento dell’effetto serra e la gente si angoscia per le conseguenze sempre più allarmanti del riscaldamento globale, il ghiaccio è diventato il simbolo della materia preziosa ed effimera. I ghiacciai non sono corpi morti, ma organismi in perenne trasformazione. I ghiacciai nascono, crescono, si trasformano, fondono e a volte muoiono. In una parola: vivono. Noi specie umana siamo gli unici naufraghi da salvare in questo affondamento epocale, perché la scomparsa dei ghiacciai è il segno del nostro fare e del nostro distruggere».
Per l'appuntamento di Morbegno è gradita la prenotazione, da effettuare tramite e-mail a museo@comune.morbegno.so.it.
Per informazioni è possibile contattare VEL, La Libreria del Viaggiatore di Sondrio, al numero 0342 21 89 52 o per e-mail a vel@vel.it.