"ECOPHILIA" Esplorare l’alterità, sviluppare empatia

L’11 settembre, alle ore 18.30, sarà inaugurata la mostra Ecophilia, ospitata ed allestita presso la Sede del CAI Pordenone in seno alle iniziative del Festival Pordenonelegge, realizzata dal Museo Nazionale della Montagna e con il sostegno del Club Alpino nell’ambito della convenzione per la circuitazione delle mostre prodotte dal museo presso le sedi sezionali del CAI.

 

All’evento sarà presente il Curatore, Andrea Lerda. L’esposizione è caratterizzata da una narrazione che concentra l’attenzione sulle conseguenze dell’impatto antropico sulla Terra, nonché sulle possibili sinergie tra specie umana e natura. Ecophilia, che mette in dialogo le opere di sei artisti torinesi, o legati al capoluogo piemontese, percorre una nuova traiettoria che, come anticipato dal sottotitolo, prova ad esplorare nuove forme di relazione con l’alterità e il bisogno di sviluppare un sentimento di empatia con la natura. La mostra ha preso forma grazie a un lungo percorso di ricerca e dal dialogo multidisciplinare che ha visto coinvolti filosofi, antropologi, esperti di sostenibilità e di cultura della montagna, in dialogo con gli artisti e con il curatore. Nell’ambito di un dibattito globale sul bisogno di esplorare nuove forme di coesistenza e di sostenibilità, la mostra prova ad affrontare il problema ambientale da un punto di vista più ontologico. Ecophilia si sofferma sul sentimento di connessione fisica e affettiva tra la specie umana e l’ambiente, sul concetto di empatia che a livello genetico e culturale ci lega a ciò che di intellegibile e incomprensibile ci sta attorno, nonché sulla necessità di considerare l’urgenza di una rivoluzione linguistica, culturale ed emozionale come arma indispensabile per affrontare le sfide odierne e come opportunità straordinaria per aggiornare i nostri paradigmi e la nostra visione del mondo. La mostra si sviluppa attorno al concetto di “ecophilia”, inteso, secondo la definizione di Ruyu Hung − Professore di Filosofia dell’Educazione presso il Dipartimento di Educazione della National Chiayi University di Taiwan − come idea guida per concepire un nuovo senso di empatia e di affinità con lo spazio-natura in cui viviamo. Un traguardo che possiamo raggiungere passando da un pensiero antropocentrico a uno postantropocentrico ed ecocentrico, abbracciando una nuova visione multispecie del mondo, creando nuove narrazioni e costruendo nuove costellazioni di opportunità. Allargando la visione dal piano artistico a quello sociale, Ecophilia pone le basi per l’osservazione della montagna quale luogo privilegiato per l’”ecopedagogia” teorizzata da Ruyu Hung e per un rinnovamento dei modelli educativi. Territorio al centro delle urgenze ambientali contemporanee, la montagna del futuro non si pone unicamente come osservatorio in prima linea per l’analisi dei cambiamenti climatici in atto, ma come laboratorio privilegiato all’interno del quale esplorare una nuova relazione empatica con il mondo. Montagna e territori metromontani, per estensione in termini di superficie geografica e per caratteristiche ambientali in materia di ricchezze naturali, si candidano a essere mete future privilegiate all’interno delle quali rifuggire dal riscaldamento climatico, nelle quali vivere esperienze di riconnessione con il proprio Io individuale e collettivo e in cui riscoprire il potere curativo della Natura, mezzi indispensabili alla costruzione dell’ecophilia e per la cura del mondo. Riflettere sulle conseguenze dell’impatto antropico sulla Terra e sulle possibili sinergie tra specie umana e natura sono gli obiettivi che anche il Club Alpino persegue, principi fondamentali definiti, dal 2022, nell’art. 9 della Costituzione Italiana: tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi anche nell’«interesse delle future generazioni».