Due nuove vie in Val Enghe: I 3 orchi e L'orco non va mai in vacanza

Vicino a Sappada, Christian Casanova, Marco Ronchi e Lorenzo Zanella hanno aperto una nuova, bella via di misto che condivide i primi due tiri con una cascata classica. Nello stesso giorno, poco distante, Gianni Dorigo e Samuel Straulino hanno tracciato un altro itinerario di 90 metri
Durante l'apertura di I 3 orchi © C. Casanova

Tra il 18 e il 22 gennaio Christian Casanova, Marco Ronchi e Lorenzo Zanella hanno aperto una via di 200 metri chiamata I 3 orchi, difficoltà fino a WI6, M9+, che nei primi due tiri di cinque sale in comune con Anche l'Orco va in vacanza (Mauro Florit, 1994). Negli stessi giorni è stata aperta anche L'orco non va mai in vacanza (90 metri, WI4+/5, M6, da Gianni Dorigo e Samuel Straulino.

Tutte le soste della I 3 orchi sono a spit con doppio anello, l'attacco è lo stesso della cascata classica. Per Casanova "il terzo tiro attraversa frange, candelette e qualche cavolfiore, poi dopo un traverso delicato, raggiunge  la sosta per dare vita a una delle lunghezze di ghiaccio più belle e impegnative che abbia mai salito. Raccomando ai futuri ripetitori di prestare attenzione e di non sottovalutarlo. Il tiro successivo è molto fisico e delicato, fino all’uscita sul festone sommitale". La quarta lunghezza rappresenta il chiave della via, mentre l'ultimo tiro è "la ciliegina sulla torta: tecnico e precario con esili strutture di ghiaccio da accarezzare".

Lo schizzo della via © C. Casanova
© C. Casanova

I primi due tiri sono stati aperti il 18 gennaio, l'ultimo il 22, quando Gianni Dorigo e Samuel Straulino hanno aperto a 50-60 metri sulla destra (prima della Stella e lucciole) la via L'orco non va mai in vacanza. Dorigo. "L'avevo vista già da un po', aspettavo solo per capire se si ingrassava…ma non è mai successo, così mi sono deciso. Il primo tiro sono 30 metri, una fessura un po' profonda, con un passaggio atletico su ghiaccio. Ci sono 5 spit, difficoltà M5+. Dalla sosta poi si traversa a sinistra su placca, sotto la colata ghiacciata, per un tiro di quarto/quinto. 35 metri, sosta su viti da ghiaccio. E poi ci sono gli ultimi 30 metri: sono 90 in tutto, niente di estremo, ma già tre cordate sono andate a ripeterla, l'hanno apprezzata".

La linea di L'orco non va mai in vacanza © G. Dorigo S. Straulino

Le nuove vie sono raggiungibili in circa un'ora, un'ora in quarto di cammino, a seconda delle condizioni di innevamento della valle.