Due nuove vie di misto nelle Dolomiti di Brenta

La fine del 2023 e l’inizio del 2024 hanno visto l’apertura di due nuove vie nelle Dolomiti di Brenta. Ne abbiamo parlato con i protagonisti Marco Cordin ed Enrico Lovato, tra casualità e concomitanze.

La fine del 2023 e l’inizio del 2024 hanno visto l’apertura di due nuove vie nelle Dolomiti di Brenta. La prima realizzazione, l’ultimo giorno dell’anno, si chiama Nunca con prisa, siempre con gana ad opera di Marco Cordin e Martino Piva si sviluppa sul Castello di Vallesinella con difficoltà fino al WI5 e M9. La seconda, di Enrico Lovato e Federico Asciolla è stata battezzata Cigno nero e salita il 5 gennaio sulla parete nord est della Cima Falkner con gradi proposti di WI5+ e M7. Entrambe sono state individuate un po’ fortuitamente, ma la concomitanza dei luoghi e del periodo non può essere puramente frutto del caso. 

In apertura della nuova via di misto al Castello di Vallesinella, Dolomiti di Brenta. © Arch. Marco Cordin

“Ho adocchiato la linea – racconta Marco Cordin, giovane Guida alpina e membro del CAI Eagle Team – qualche giorno prima dalla Falesia della Principessa. Un percorso logico ed elegante proprio come piace a me. Così, alla prima occasione buona siamo partiti con Martino Piva in una giornata di grande calma. Abbiamo attaccato l’ampia colata di ghiaccio in traverso passando la grande grotta da cui esce l’acqua e trovando un’inattesa sosta a spit alla fine della seconda lunghezza. Poco male, la fessura superiore sembrava così bella che non era proprio il caso di rinunciare. Abbiamo proseguito sui 3 tiri successivi con l’approccio dei ripetitori fino a scoprire, tornati a casa, che si trattava effettivamente di una prima, dato che la sosta era stata attrezzata qualche anno prima da Andrea Speziali, salito lungo la colata centrale con un cliente, ma fermatosi lì. Probabilmente le precipitazioni autunnali hanno consentito la formazione di una linea che raramente è in condizioni, ma è la qualità della roccia sui tiri superiori che ci ha sorpresi. La via è già stata ripetuta nelle scorse settimane con l’ultimo tiro che si presentava secco ed è stato salito in arrampicata”. 

La relazione della nuova via di misto al Castello di Vallesinella, Dolomiti di Brenta. © Arch. Marco Cordin

Anche Enrico Lovato, già noto per le sue realizzazioni su roccia, sottolinea la sorpresa di fronte alla scoperta di una via nuova di misto in alta montagna. 

“La linea mi è apparsa durante una gita di scialpinismo – prosegue Lovato – su una parete che, da una ricerca successiva, appariva vergine. Probabilmente quella serie di colate di ghiaccio si era formata grazie alle precipitazioni piovose di inizio stagione. La giornata scelta con Federico Asciolla era l’ultima disponibile prima dell’arrivo di una perturbazione, che si è presentata in anticipo regalandoci condizioni al limite, con freddo e caduta abbondante di neve e spindrift dritti in faccia. Ma l’idea di andare a cercare il facile nel difficile, individuando la linea di debolezza su una parete così ampia e ancora inesplorata, ci ha fornito lo stimolo per tenere duro e venire a capo della via. Dopo il primo tiro su ghiaccio, aperto da Fede, sono passato io in testa trovando difficoltà davvero al limite sulla terza lunghezza superata dopo un’ora e mezza di dura battaglia. Senza dimenticare l’ultimo tratto caratterizzato da ghiaccio improteggibile che mi ha costretto a spostarmi su una fessura di roccia difficile ma spettacolare. La discesa al buio, sotto la bufera, risolta grazie al GPS, mi ha messo definitivamente alla prova amplificando il senso di soddisfazione finale”. 

Il tracciato della nuova via di misto alla Cima Falkner, Dolomiti di Brenta. © Arch. Enrico Lovato

Simili anche le emozioni provate da Cordin e Lovato dopo aver apposto la loro firma su un percorso mai affrontato prima. 

“Da anni accarezzavo il sogno di aprire un itinerario di misto moderno con spirito alpinistico – aggiunge Lovato – ma volevo farlo in un certo modo: dal basso in progressione, con protezioni veloci e chiodi soltanto per le soste. Ho atteso a lungo il momento giusto che finalmente, come un privilegio, si è presentato alla Cima Falkner”. 

In apertura della nuova via di misto al Castello di Vallesinella, Dolomiti di Brenta. © Arch. Marco Cordin

“Una via nuova è qualcosa di speciale – conclude Cordin – perché diventa il tuo gioco alle tue regole, senza confronto e con un carattere autentico e unico. Il nome che abbiamo dato al nostro percorso voleva sottolineare anche lo spirito con cui l’abbiamo realizzato in una giornata tranquilla, accompagnata da buona musica e da un legame di grande amicizia. Dal punto di vista dell’etica, seppur nel dubbio che si trattasse di una ripetizione, abbiamo proceduto con protezioni rimovibili. Personalmente ritengo che le soste a spit ci possono stare, in questo modo abbiamo attrezzato la prima calata”. 

In apertura della nuova via di misto alla Cima Falkner, Dolomiti di Brenta. © Arch. Enrico Lovato