Cannone sparaneve © Wikimedia Commons - ZeframLa stagione sciistica nelle Dolomiti bellunesi sta procedendo tra difficoltà legate alle temperature miti e alla scarsità di neve naturale. Le frequenti piogge in quota hanno reso complesso il mantenimento del manto nevoso, spingendo le società impiantistiche a un ricorso intensivo all’innevamento artificiale.
Per garantire piste aperte e sciabili, gli impiantisti hanno già speso oltre 2 milioni di euro in sistemi di innevamento tecnico. Il costo di produzione della neve artificiale, che dipende dal consumo di acqua ed energia, rappresenta una voce di spesa sempre più rilevante per le società di gestione degli impianti.
L'assenza di precipitazioni nevose significative e il progressivo innalzamento delle temperature pongono interrogativi sul futuro del turismo invernale nell'area dolomitica. Gli operatori sperano in un cambiamento delle condizioni meteo per le prossime settimane, ma intanto la necessità di voler restare al passo per garantire un’offerta sciistica adeguata rende sempre più centrale il tema della sostenibilità economica e ambientale dell'innevamento artificiale, nonché l'importanza di ripensare al turismo invernale sotto punti di vista alternativi.