Dino Buzzati © Wikimedia Commons“Hanno vinto! Da parecchi anni gli Italiani non avevano avuto una notizia così bella”. Così Dino Buzzati raccontava la conquista, come si diceva al tempo, del K2 sulle pagine del Corriere della Sera. Era il 4 agosto 1954 e l’Italia era in festa. E anche Buzzati, che come penna del Corriere trovava sempre piacevole sfogo nella cronaca di montagna. Lui, che scriveva un po’ di tutto, dalle grandi cronache ai piccoli fatti, fino alle salite degli alpinisti, dalle Dolomiti al Monte Bianco, fino al K2. E al K2 Buzzati avrebbe voluto esserci, in quel 1954. Si era offerto al professor Desio come inviato speciale, e quest’ultimo aveva accettato di buon cuore. “Ero contento di avere al seguito un giornalista come Buzzati, ma quando andai al Corriere della Sera il direttore mi disse che nessun giornalista avrebbe seguito l’impresa. Quando glielo comunicai Dino rimase muto”. Possiamo ben immaginare lo sconforto negli occhi del 48enne Buzzati. “Il K2 fu per Buzzati un grande dolore: aveva sempre sognato di scalare una montagna inviolata”. Ed emerge dai suoi scritti questo senso di frustrazione per non aver potuto prendere parte alla conquista nazionale. Mentre si allontana dalle polemiche per quanto accaduto sulla montagna, scrive invece più volte dell’invidia immensa nei confronti di “quei due uomini in cima ala seconda vetta della Terra”.
Appassionato alpinista Buzzati ha prestato la sua penna al racconto delle grandi imprese del Novecento, comprendendo tra le pagine del Corriere anche gli schivi scalatori. Conoscitore dell’ambiente, delle tecniche e dei materiali parlava con coscienza di causa raccontando una montagna spesso vissuta in prima persona, utilizzando termini e tempi capaci di tenere incollati anche i meno interessati all’argomento.
Allo stesso modo ha scritto tanto anche di K2, seguendo passo passo tutte le fasi che hanno portato alla prima ascensione. “Tra le nazioni che hanno grande tradizione alpinistica l’Italia si affaccia all’Himalaya buona ultima. Per fortuna l’impresa che si tenta, la conquista del K2, seconda vetta del mondo, è tale da compensare largamente, in caso di successo” scriveva con l’obiettivo di raccontare la grandezza dell’obiettivo che il professor Desio si era posto. “Il K2, come il Cervino, si innalza al cielo isolatissimo, precipitando da ogni versante con ciclopiche pareti. E il paragone regge anche per quanto riguarda le difficoltà perché non c’è dubbio che il K2 sia più duro dell’Everest”. Buzzati non era solo un giornalista, quando parlava di montagna. A guidarlo nella scrittura era quella passione coltivata tra le crode delle Pale di San Martino.
La vittoria italiana raccontata da Dino Buzzati
“Hanno vinto! Da parecchi anni gli Italiani non avevano avuto una notizia così bella. Anche chi non si era mai interessato d’alpinismo, anche chi non aveva mai visto una montagna, perfino chi aveva dimenticato che cosa sia l’amor di patria, tutti noi, al lieto annuncio, abbiamo sentito qualche cosa a cui si era persa l’abitudine, una commozione, un palpito, una contentezza disinteressata e pura. E con la fantasia abbiamo cercato di vedere i due vittoriosi sul pinnacolo ultimo del colosso diecimila volte più grande di loro, e i compagni appollaiati sugli spalti della ciclopica parete, simbolo minuscolo di un esercito schierato in profondità per la battaglia decisiva: tutti bravissimi, tutti degni di essere citati all’ordine del giorno del Paese.
Pensate alla tremenda felicità che deve aver sopraffatto i loro cuori: quella suprema solitudine, sparita l’ossessionante sagoma che da mesi incombeva su di loro, più nulla al disopra tranne il cielo, e tutto intorno, fino a perdita d’occhio, lo sterminato arcipelago del Karakorum, ghiacciai inesplorati, catene gigantesche, vitree cattedrali, picchi paurosi, tutti, assolutamente tutti più bassi di loro. E quell’improvvisa pace interna dopo tanta tensione e tanti orgasmi, e il ricordo della casa lontana, e, legata alla piccozza, la bandierina di tre colori che finalmente sventola!”.
Dino Buzzati, Corriere della sera, 4 agosto 1954