Parco Naturale Regionale delle Serre © Marco GarceaUn susseguirsi di sorprese le tappe del Sentiero Italia CAI che penetrano nell’area appenninica del Parco Naturale Regionale delle Serre in Calabria, dove una speciale armonia lega elementi naturali unici. Boschi di abete bianco, faggio, pino laricio, lo scorrere sinuoso delle limpide acque di fiumi e torrenti che attraversano luoghi ricchi di storia e cultura.
Mongiana, nata alla fine del 1700 come residenza per impiegati impegnati nelle attività produttive delle Reali Ferriere e fabbrica di armi, dove l’illustre passato si può rivivere ancora oggi nei musei. Serra San Bruno, la cui fondazione risale al 1095 per ospitare maestranze della Certosa di Santo Stefano per volere del fondatore San Bruno di Colonia, tra palazzi, portali e chiese si scopre il lavoro minuzioso degli abili artigiani locali. La tappa giunti a Torre di Ruggiero, immerso tra rigogliosi boschi, si arricchisce dell’incontro con i viandanti che si muovono verso il Santuario di Maria SS. delle Grazie. San Vito sullo Jonio, dove un percorso nel centro storico racconta di un prospero passato dedicato alla lavorazione della preziosa seta. Girifalco, adagiato ai piedi del Monte Covello dove l'antica via greca collegava attraverso l'Istmo di Catanzaro, il punto più stretto d’Italia, il Mar Ionio al Mar Tirreno. Si lasciano le Serre per raggiungere il massiccio del Reventino, passando da Tiriolo, addossato alle pareti rocciose di uno spuntone calcareo, il Monte Tiriolo, dal quale è possibile vedere contemporaneamente i due citati mari (Ionio e Tirreno), i due vulcani Stromboli ed Etna e le isole Eolie. Si racconta che Ulisse si sia fermato quassù prima di rientrare nella sua terra. Musei, importanti siti archeologici, vicoli e vie percorse dalle anziane donne con il tradizionale “vancale”, sussurrano di un millenario passato ancora percepibile sui sentieri che conducono a Madonna di Porto, nel cui Santuario si custodisce il quadro di origine miracolosa della Madonna di Costantinopoli (Achiropita).
Siamo sulla via che sale verso l’altopiano silano dove foreste, valli, fiumi, torrenti, cascate, cime arrotondate in ogni stagione regalano emozioni uniche. Molti hanno raccontato in versi questi luoghi, uno in particolare mi sveglia dall’incantesimo odierno. Giovanni Patari nel 1926 pubblicò un capitoletto intitolato Nella Sila misteriosa: “Il verde vivo delle praterie, il verde cupo dei boschi secolari, il verde argenteo dei corsi d’acqua […] il divino del pian silenzio verde […] È una Svizzera ideale che si presenta allo sguardo, una corona d’incanti, una teoria di guadi, ineffabili per l’anima […] Voi guardate e l’anima è rapita dalla immensità dello spettacolo, attratta quasi dalla folata ideale di quelle magnifiche visuali”. Fermarsi qui vuol dire meditare, respirare l’aria pura di una natura seducente, scrutati dallo sguardo astuto del lupo e dalla ricca biodiversità che ha colonizzato in questo regno di pace.
Scopri la tappa U10 del Sentiero Italia CAI da Serra San Bruno a Torre di Ruggiero.
Finestra sul Fiume Tacina monti della Sila © Marco Garcea