Dall’ASviS un Position Paper per la tutela dei servizi ecosistemici

Il documento, presentato ieri a Parma, è incentrato sul ruolo, la valorizzazione e il pagamento dei servizi ecosistemici. Quartiani (Cai): «La valorizzazione e il pagamento dei servizi ecosistemici dovrebbero essere incorporati nei sistemi di contabilità e nelle politiche fiscali degli Stati, essendo un fattore decisivo per lo sviluppo sostenibile di aree ad alta fragilità, come quelle interne e montane, che ne forniscono la gran parte»
Bosco autunno Appennino Tosco-emiliano
Un bosco in versione autunnale nell'Appennino tosco-emiliano © Cai

In Italia, il pagamento dei servizi ecosistemici tramite tariffe idriche e i sovracanoni dei Consorzi BIM (Bacini Imbriferi Montani) costituiscono meccanismi fondamentali per il mantenimento dell'equilibrio ambientale e lo sviluppo socioeconomico dei territori montani. È quanto emerge dalla presentazione del Position Paper redatto dal Gruppo di lavoro dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) sul Goal 11 “Città e comunità sostenibili”, dal titolo “Il ruolo, la valorizzazione e il pagamento dei servizi ecosistemici”.  

Il Position Paper, presentato ieri dall'ASviS presso la sede della Provincia di Parma, si concentra sui mezzi per preservare i cosiddetti “servizi ecosistemici”, ovvero quei contributi “che gli ecosistemi apportano al benessere umano". I lavori sono stati aperti dalla relazione del Prof. Riccardo Santolini, docente dell'Università di Urbino e componente del Comitato nazionale per il Capitale naturale, principale estensore del documento.

Tra le principali attività di tutela, il Gruppo di lavoro 11 dell’Alleanza ha individuato, tra le altre, lo strumento della perequazione territoriale, una tecnica urbanistica utilizzata per garantire un valore edificatorio uniforme alle proprietà coinvolte nella trasformazione territoriale. In Lombardia e in Emilia-Romagna, per esempio, sono stati sviluppati modelli per intervenire sulle disparità territoriali e promuovere un utilizzo più efficiente del territorio, contrastando la dispersione urbana e riducendo il consumo di suolo e gli impatti ambientali.

Per promuovere la sostenibilità territoriale su scala nazionale, il documento avanza diverse proposte, come l’adozione delle linee guida ecosistemiche della Regione Emilia-Romagna, lo sviluppo di un sistema di contabilità economico-ambientale, l’estensione dei fondi perequativi, l’estensione dei Pagamenti dei Servizi Ecosistemici (PSEA) e la diffusione dell’esperienza del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano agli altri Parchi nazionali e regionali.

La copertina del Position Paper "Il ruolo, la valorizzazione e il pagamento dei servizi ecosistemici"

Le buone pratiche citate nel Position Paper

Quest'ultima iniziativa, della quale si è parlato diffusamente ieri, promuove la sostenibilità ambientale attraverso la vendita di "crediti di sostenibilità" e "crediti di carbonio" sul mercato volontario, i quali riconoscono il ruolo essenziale dei boschi nell'assorbire la CO2 e nell'offrire altri servizi ecosistemici.

«L'iniziativa del Parco rappresenta un passo significativo verso una piena economia della sostenibilità», ha dichiarato Walter Vitali, coordinatore del GDL ASviS sul Goal 11. «Ha infatti coinvolto proprietari e gestori dei boschi nell'apprezzamento e nella valorizzazione dei servizi ecosistemici offerti dalla natura. All’interno del Position Paper vengono inoltre descritte una serie di buone pratiche in grado mettere i territori su un percorso di sviluppo sostenibile. Obiettivo è quello di replicarle su scala nazionale».

Tra esse, una particolare attenzione è stata riservata ai servizi legati alle risorse idriche, che ricoprono un ruolo essenziale per la salute degli ecosistemi e il benessere umano. Tra i casi più noti, sia a livello internazionale sia nazionale, di pagamento dei servizi ecosistemici relativi alla gestione delle acque, spicca quello di New York, dove è stato utilizzato per ridurre l'inquinamento in uno dei più grandi sistemi di stoccaggio e approvvigionamento di acqua di superficie al mondo.

Tornando in Italia, il Position Paper cita la buona pratica del Consorzio pedemontano Brenta, in Veneto, che ha implementato soluzioni basate sulla natura per la ricarica artificiale delle acque
sotterranee. Anche il caso della diga di Ridracoli, in Romagna, ha dimostrato come il pagamento dei servizi ecosistemici possa essere utilizzato per incentivare pratiche sostenibili di gestione forestale, al fine di ridurre l'erosione del suolo e migliorare la qualità dell'acqua.
La Città metropolitana di Roma Capitale, infine, ha adottato un approccio innovativo alla contabilità ambientale dei servizi ecosistemici, valutando il valore economico generato dalle interazioni tra capitale naturale, economico e sociale del territorio. I risultati della valutazione economica effettuata per la città di Roma evidenziano che dall’interazione del capitale naturale, economico e sociale si genera un flusso di benefici superiori a nove miliardi di euro.

L'acqua, uno dei servizi ecosistemici forniti dalla montagna © Raffaele Marini

Le conclusioni di Erminio Quartiani (Cai)

Le conclusioni dei lavori sono state affidate a Erminio Quartiani, rappresentante del Club alpino italiano in ASviS e moderatore del Sottogruppo “Aree interne e montagna” del Gruppo di lavoro sul Goal 11.

«Questo Position Paper, definendo e inquadrando la questione dei servizi ecosistemici, la loro valorizzazione e il loro pagamento, questi ultimi peraltro previsti dalla legge ma mai attuati, colma una lacuna. È un documento divulgativo, con proposte precise, rivolto a operatori delle istituzioni, della politica e del mondo delle imprese, che informa attorno a un nodo fondamentale, ovvero una concezione di sostenibilità a 360 gradi», ha affermato Quartiani. «La biodiversità e il pagamento dei servizi ecosistemici dovrebbero essere incorporati nei sistemi di contabilità e nelle politiche fiscali degli Stati, essendo un fattore decisivo per lo sviluppo sostenibile di aree ad alta fragilità, come quelle interne e montane che ne forniscono la gran parte».

Quartiani auspica che questo documento possa influire sul percorso di discussione della nuova legge per la montagna

«che ritengo non possa non incorporare la questione dei servizi ecosistemici, della loro valorizzazione e del loro pagamento. È infatti improrogabile un nuovo patto tra città e territori montani, ai fini del riequilibrio e della preservazione dei beni della Natura, la cui producibilità non è infinita. Lo Stato e i privati possono e devono dirigere i loro finanziamenti per investire nei servizi ecosistemici, condizione sine qua non per reiterare la vita dei nostri sistemi e per accrescere il benessere condiviso comune».

Alla presentazione del Position Paper sono intervenuti: Alessandro Bosso, Art-ER; Fausto Giovanelli, Presidente del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano; Barbara Lori, Assessore alla Programmazione territoriale, politiche forestali e servizi ecosistemici della Regione Emilia-Romagna; Davide Marino, Università del Molise - Consorzio universitario per
la ricerca socioeconomica e l’ambiente CURSA; Andrea Massari, Presidente della Provincia di Parma e Sindaco del Comune di Fidenza; Carlo Personeni, Consorzio BIM Brembo, Serio e Lago di Como; Elena Torri, Fondazione Unipolis e moderatrice del Sottogruppo “Aree interne e montagna” del Gruppo di lavoro sul Goal 11 dell’ASviS. Ha moderato Giuseppe Milano, giornalista della Gazzetta di Parma.

L'evento è stato organizzato dall'ASviS insieme al Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano e alla Regione Emilia-Romagna, con il patrocinio della Provincia di Parma.