Segnaletica del Cammino delle Terre Mutate © Marta ZarelliIl Cammino nelle Terre Mutate (CTM) è un percorso escursionistico solidale e di conoscenza, nato e voluto dal basso, in seguito agli eventi sismici del 2016. Per non dimenticare le aree gravemente colpite dal terremoto e le problematiche che stanno attraversando, si è fatta strada l’idea di una fruizione lenta di questi territori che garantisce un momento di relazione profonda con l’ambiente naturale e con le persone che vivono il Centro Italia trasformato, legando una vasta area sismica dell’Appennino, da Fabriano a L’Aquila. L'itinerario si lascia a nord le colline marchigiane che da Fabriano caratterizzano la sezione nord del cammino fino a Camerino, per entrare nel territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Da Fiastra a Castelluccio di Norcia una varietà di ambienti naturali culmina con il passaggio sugli altopiani di Castelluccio di Norcia, famosi per le fioriture estive. Passata l'antica Via Salaria si continua verso il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga incontrando le comunità di Amatrice, Campotosto, Mascioni e Collebrincioni. Saranno proprio questi ultimi a fare da scenario nelle ultime tappe, prima dell'arrivo a L'Aquila. L’itinerario descritto percorre la prima tappa del CTM.
Accesso
Fabriano è facilmente accessibile in treno e attraverso la SS76 che sale da Falconara Marittima a Fossato di Vico.
Girasoli lungo la tappa del CTM tra Fabriano e Matelica © Marta ZarelliItinerario
La prima tappa del CTM parte dalla Piazza del Comune di Fabriano, prendendo la via in leggera salita, Via Largo di Bartolo da Sassoferrato, per giungere alla piazza dove si trova la Cattedrale di San Venanzio dalla quale si prende il viottolo a sinistra procedendo dritti fino ad incrociare Via Balbo. Si continua a destra fino a Piazza Quintino Sella dalla quale si prende a sinistra Via del Chiavelli, alla fine della quale si entra nei giardini del Parco Regina Margherita. Continuando a destra lungo una via pavimentata nel parco, si giunge ad uscire in prossimità di una rotatoria dalla quale si prosegue in salita su Via XXIV Maggio. Continuando a destra su Via Fagioli alla fine si entra sul sentiero Gambelunghe (20 minuti). Il sentiero conduce fuori città passando ville con ampi giardini e termina su Via Collepaganello. Si continua in salita e poi su largo tratturo per tornare brevemente su asfalto dove si continua a destra in salita fino ad un largo piazzale (0.55 h). Si attraversa quest'ultimo per andare a cercare i primi segnavia bianchi-rossi che entrano nel bosco iniziando la salita verso l’eremo di San Salvatore. Arrivati su asfalto si continua a destra e, dopo circa quattrocento metri, si rientra a sinistra su sentiero per un nuovo taglio nel bosco per poi continuare a sinistra seguendo le indicazioni per l’Eremo al tornante. Superata una sbarra, in breve si raggiunge l’eremo di San Silvestro (2h).
Dopo una pausa e una visita del complesso (nella parte superiore c’è anche un bar), si prosegue su strada asfaltata nella direzione opposta a quella da cui si è giunti fino a trovare una deviazione per un sentiero che scende nel bosco. La discesa è breve ma molto ripida e si immette su ampia carrareccia sulla quale si procede a sinistra godendo di panorami sulla selvaggia Valleremita, fino a raggiungere ad un incrocio al quale procediamo a destra fino ad un valico, la Forcella Sant’Angelo (739 m, 3.30 h). Da questo punto procediamo continuando su sterrata principale che scende nella Valle Toiano fino al fondovalle (4.10 h). Da qui si continua seguendo la sterrata a sinistra fino ad incrociare la strada asfaltata che in circa 2 km conduce nel centro di Esanatoglia (5.15 h), ottimo punto per una sosta.
Si continua entrando a destra nel centro storico del borgo, contraddistinto da una torre, si passa la bellissima fontana medioevale di San Martino (acqua potabile) e si continua oltre in salita uscendo dalla Porta Panicale. Prendendo il ponte sul Fiume Esino a sinistra si esce dal borgo lungo un percorso ciclopedonale. All’incrocio si prosegue a sinistra e dopo pochi metri si svolta sullo sterrato a sinistra. Al primo bivio si mantiene la sinistra, si passano alcune case rurali e in discesa si raggiunge in breve la strada provinciale (6 h). Si continua quindi a destra fino a un crocevia e si seguono da qui le indicazioni per Capriglia. Dalla piccola frazione seguire la strada asfaltata che scende a sinistra fino al torrente che si attraversa prima di iniziare la salita. Dopo il tornante a sinistra fare attenzione ad una traccia di sentiero che parte sulla destra in corrispondenza di un punto molto eroso (440 m) continuando in salita per raggiungere campi arati. Procedere seguendo il limitare dei campi verso delle imponenti querce isolate dalle quali si continua a sinistra su tratturo in leggera discesa tra i campi, fino a raggiungere ad una strada asfaltata secondaria (6.40 h). Procedere a sinistra per 1,5 km fino ad immettersi sulla SP che da Esanatoglia raggiunge Matelica e proseguire, facendo molta attenzione al traffico, a destra fino alla grande rotatoria. Si prosegue oltre seguendo la stessa direzione e poco dopo si gira a sinistra prendendo Via del Crocefisso fino all'omonima chiesa. Attraversata la piazza si continua a destra su Via Lucemonti fino ad arrivare ad un parco giochi. Si prende a sinistra del parco una pista sterrata che conduce su asfalto, lo si attraversa facendo attenzione per continuare oltre e giungere su Via Fermi dove si continua seguendo la stessa direzione. Il proseguimento naturale della strada è Via G. Marconi e, superata la rotatoria, poco dopo si entra nei giardini pubblici di Matelica attraversandoli in diagonale e mantenendo sempre la stessa direzione di marcia fino allo Spiazzo Mattia Beato. Continuando a sinistra si incontra Corso Vittorio Emanuele, la via principale della città, che si segue fino ad arrivare alla grande piazza dedicata ad Ernico Mattei (7.30 h).
Ritorno
Da Matelica è possibile rientrare a Fabriano con il treno.
Alberi secolari lungo il cammino © Marta Zarelli