Cima Nodice sopra l'abitato di Pregasina © Guido SassiLe creste di Pregasina offrono la possibilità di un'escursione dal panorama stupendo, in un ambiente molto poco frequentato, soprattutto nella parte alta. La camminata è varia, con sezioni marcatamente ripide, qualche tratto esposto, ma anche traversate nel bosco o in quota che permettono alternativamente di ripararsi dal sole o ammirare le cime sul versante ledrense e gardesano. La mancanza d'acqua e di punti di appoggio per gran parte dell'itinerario impone la totale autosufficienza e la certezza di un meteo stabile, perché condizioni di variabilità nell'Alto Garda portano generalmente le nuvole a scaricare acqua proprio sulle cime dell'escursione, le prime che incontrano salendo dal lago.
L'itinerario
L'itinerario inizia a Pregasina (accesso vietato ai mezzi a motore, con l'eccezione dei clienti dei ristoranti del paese), da dove si può già vedere distintamente il Nodice, la prima tappa intermedia dell'escursione. Ci si può rifornire di acqua fresca alla fontana vicina alla chiesa, da questo punto in avanti non se ne troverà più. Dopo cento metri rispetto alla chiesa si stacca sulla destra una mulattiera che sale marcatamente (sentiero 422). La si prende e risale fino a un bivio (20'), dove si lascia il 422 per il 429 in direzione Bocca da Lè. Sempre dentro bosco si avanza fino a un secondo bivio (40'), si tralascia la traccia a sinistra e si prosegue in piano in direzione Scala Santa/Cima Nodice (859 m). Si transita prima attraverso un passaggio suggestivo, dove una grande lastra si appoggia al corpo della montagna. Sulla sinistra si possono notare gli spit di alcuni monotiri e vie di arrampicata. Si prosegue risalendo i gradini della Scala Santa (tratto attrezzato con cavo), fino a sbucare sulla cima, dove ci sono diverse trincee e postazioni della Grande Guerra. Seguendo le indicazioni si inizia a scendere e in breve (1h dalla partenza) si arriva a Bocca da Lè, nei pressi di un monumento ai caduti e di una tettoia con tavolo ricavata all'ingresso di una grotta.
A questo punto si riprende la salita verso Cima Strussia (1238 m) lungo il Sentiero delle Creste (numero 430). Nel primo tratto si affaccia sulla Val di Ledro, quindi sul Garda. Il percorso è per escursionisti esperti ma non presenta tratti difficili. Poco dopo Cima Strussia si incontra Cima di Bal (1259 m, 2h 30'). Proseguendo si arriva al bivio per la variante 430A che porta a Cima della Nara (1376 m) e sarebbe un vero peccato non percorrerla. Si raggiunge infatti il punto più alto dell'escursione (3h 30'), da dove si gode un meraviglioso panorama sul lago e si inizia a scendere verso Passo Chiz (1276 m). Sul Monte Guil, prima della discesa all'omonimo passo, ci sono un paio di possibilità per tagliare direttamente al Passo Rocchetta (1158 m) o poco più avanti, sul 422. Non sono sentieri CAI/SAT e sono privi di segnaletica, eventualmente prestare attenzione. Continuando invece a scendere sul 430 si arriva dolcemente a Passo Guil (1208 m), il punto più a sud dell'itinerario. Da qui si rientra per il 422 fino al Passo della Rocchetta, e poi per il 422B che porta prima a Malga Palaer (controllare i periodi di apertura prima della partenza se ci si vuole appoggiare) e successivamente a Bocca Larici, per carrabile (6h 15'). Sempre per il 422B si procede con poca pendenza fino a Pregasina, che si raggiunge in circa 7 ore.