La cerimonia di premiazione © Politecnico di MilanoRilanciamo i tre cortometraggi vincitori del concorso “Manlio Armellini”, organizzato nell'ambito di CORTALP, festival nato dalla collaborazione fra Politecnico di Milano - Scuola Design - Corso Design Alpino di Aldo Faleri e Roberto Boni e Centro di Cinematografia e Cineteca del Cai.
Lo scorso anno al concorso, riservato agli studenti del Politecnico, hanno partecipato 27 ragazzi e ragazze, per un totale di 16 cortometraggi dedicati al rapporto fra la montagna intesa in ogni suo aspetto (ambiente, ecologia, lifestyle, alimentazione, sport, sicurezza, produzione) e gli ambiti del design, dell’architettura, della grafica e della comunicazione.
Una montagna di immagini
“Attraverso una narrazione coinvolgente, il cortometraggio esplora la dicotomia tra l’immagine idealizzata della montagna e la sua vera essenza. Ci invita a riflettere sulla nostra dipendenza dalle immagini preconfezionate e ci sfida a riscoprire la montagna al di là di ciò che ci è stato mostrato. “Una montagna di immagini” è un viaggio, una narrazione che ci spinge a superare le barriere visive e gli stereotipi a cui siamo abituati, per abbracciare la bellezza autentica e selvaggia delle montagne, al di là delle rappresentazioni superficiali. Il montaggio serrato di immagini di repertorio rende il film un documento intenso, nostalgico e contemporaneo. Ottima la scelta iconografica”.
Last ice stage
“Il corto esplora la storia di Pierluigi che ha progettato il pattino in linea su rotelle. L’idea innovativa pesca in realtà dal suo passato di pattinatore su ghiaccio a Baselga di Piné, un paesino della catena del Lagorai dove negli anni ’70 d’inverno gli abitanti si divertivano a solcare il lago ghiacciato con i pattini ai piedi. La tradizione divenne così famosa, da trasformare quel piccolo centro in punto di riferimento nazionale, attirando atleti da ogni dove. Proprio grazie all’incontro con una squadra sovietica nacque l’idea di poter praticare il pattinaggio senza limiti di stagionalità. Pierluigi oggi ricorda quell’epoca con commozione. Il film, molto ben documentato, interpreta il tema di categoria con efficacia, esaltando il valore dell’artigianalità e l’importanza di conciliare innovazione e tradizione, con un occhio aperto sul mondo”.
Bike-ski-climb-repeat
“Colpisce scovare in un giovane studente del Politecnico così grande consapevolezza e rispetto per l’ambiente. I due valori sono ben incarnati dal suo modo di concepire l’attività sportiva, svolta in solitaria e con mezzi pubblici, oltre che con l’inseparabile bicicletta, con cui giunge alle pendici delle montagne esplorando le possibilità di un alpinismo lento e rispettoso del territorio che attraversa. Nel farlo indaga le implicazioni emotive e affettive generate proprio dal godimento della montagna in solitudine. La giuria ha apprezzato la capacità di presentarsi come una esemplare codifica di sostenibilità e passione, e lo stile diretto e spontaneo”.