Corno d’Aquilio, trovato morto l'escursionista disperso

Il corpo avvistato dall’elicottero dopo due giorni di ricerche. Impegnati 45 soccorritori tra Soccorso alpino, Protezione civile, Guardia di finanza e carabinieri.
Le ricerche sono state complicate dal maltempo © Soccorso alpino Trentino

È stato trovato senza vita ieri (3  novembre 2023) l’escursionista disperso da due giorni nella zona della cima del Corno d’Aquilio (Verona), a 1.545 metri di quota fra i Monti Lessini. Si tratta di un quarantenne di Mozzecane (Verona) di cui non si avevano più notizie da mercoledì, quando aveva mandato una foto alla moglie proprio dalla cima.

Le ricerche erano iniziate giovedì mattina, dopo che i familiari avevano dato l’allarme per il suo mancato rientro. L’uomo era partito dalla località Tommasi, dove aveva parcheggiato la macchina, alle 5.30, intenzionato a completare un giro ad anello e rientrare per mezzogiorno a casa. Alle 12.30, dalla cima del Corno d’Aquilio, aveva inviato la foto alla moglie, dopodiché non aveva più risposto ai messaggi né alle chiamate. Dopo il ritrovamento della macchina, la prefettura aveva attivato il Soccorso alpino di Verona che a sua volta aveva chiesto l’intervento dei colleghi del Trentino. Insieme, i soccorritori avevano perlustrato il percorso che l’escursionista aveva indicato a un amico. Al calar del buio, alcune persone avevano segnalato di aver visto una luce provenire da sotto il punto in cui si stava muovendo la squadra. Alcuni soccorritori erano quindi stati calati con le corde lungo la parete, illuminata dall’elicottero di Trentino emergenza, dotato di termocamera, ma senza trovare nulla. Nella notte tre cani molecolari avevano portato i soccorritori nella stessa direzione, ovvero un canale che scende a sud sotto la croce di vetta del Corno d’Aquilio. Ma la nebbia e le condizioni meteo proibitive li avevano obbligati a interrompere le ricerche.

Ricerche ripartite la mattina di venerdì, con il supporto, anche, della Guardia di Finanza con le unità cinofile, dei vigili del fuoco con i droni, la Protezione civile e dei carabinieri. In tutto, 45 soccorritori che hanno controllato strade basse, malghe, ricoveri e allestito calate di una settantina di metri da sotto la croce di vetta, consentendo loro di scendere lungo i tre canali sottostanti. Nelle ore successive era arrivata la segnalazione di un escursionista che aveva incrociato il disperso intorno alle 8.30 di mercoledì, poco prima dell’ultimo accesso registrato su Whatsapp, il quale gli aveva confermato la volontà di raggiungere il sentiero dei Contrabbandieri. Il peggioramento delle condizioni meteo aveva però obbligato nuovamente a sospendere le ricerche, impedendo di ultimare i controlli in alcune aree.

Venerdì il maltempo, con tanto di nevischio in quota, ha dato una tregua, consentendo agli elicotteri di avvicinarsi in perlustrazione delle ripide pareti della zona dove si erano concentrate le ricerche. Alle 16.15, durante una ricognizione dell’elicottero della Sezione aerea di Bolzano della Guardia di finanza, con a bordo personale del Soccorso alpino, è stato individuato il corpo esanime dell’escursionista, precipitato per un’ottantina di metri sotto le creste che guardano la Val d’Adige. L’ipotesi più probabile è che sia caduto da un salto di roccia, forse nel tentativo di scendere dal sentiero o forse a causa di una caduta accidentale, finendo su una cengia inclinata. Con lui sono stati ritrovati anche il cellulare e lo zaino. Assicurata alla barella, la salma è stata riportata a valle.