"ConVivere" un libro sull'importanza della donazione

Scritto dalla 17enne Laura Massa, morta per un neuroblastoma che l'ha uccisa, insieme a Paolo Ghezzi, presidente dell'Avis di Pisa, il libro sarà presentato martedì 22 settembre nel Dipartimento di protezione civile e online
«La vita, nonostante tutte le avversità che ci presenta, rimane una cosa meravigliosa». A dirlo nonostante un neuroblastoma che l'ha portata alla morte nel 2015 a nemmeno 17 anni è la giovane Laura. Il suo racconto della malattia attraverso i post Facebook sulla pagina "ConVivere" hanno dato vita ad un libro omonimo nel quale la giovane ha condiviso con gli altri i suoi sorrisi, momenti di ottimismo, di riconoscenza estrema verso i donatori che le permettevano di contare sulle trasfusioni, di dare consigli ai tanti genitori che, con i propri figli, stavano affrontando il suo stesso percorso, ma anche momenti di sofferenza e di difficoltà.

L'idea del libro

Sulla pagina Facebook, oggi ancora attiva, la ragazza ogni giorno forniva aggiornamenti su come stesse procedendo il suo percorso, senza mai dimenticarsi di ringraziare i donatori: «Fu proprio lei a proporre di realizzare un libro partendo dai suoi post – ricorda il presidente – Il racconto si sviluppa in alcune parti come un dialogo tra noi due, poi per aree tematiche sempre seguendo l’ordine presente sui social».
La locandina dell'evento © Dipartimento di Protezione Civile

La presentazione

Il libro verrà presentato mercoledì prossimo 22 settembre alle 17:45, all’Auditorium “Di Cicco”, nella sede del Dipartimento della Protezione Civile in via Vitorchiano, 4 a Roma. Chi lo desiderà potrà seguire la diretta online a questo link. Ne parleranno Paolo Ghezzi, Fabrizio Curcio e Franco Locatelli. Modererà: Isabella Di Chio. «Riteniamo che sia un modo tanto semplice, quanto potente per parlare soprattutto ai giovani – conclude Ghezzi – e vorremmo infatti riuscire a portarlo nelle scuole. Da tante città ci chiamano per raccontare come è nato questo lavoro e per conoscere la storia di Laura. Ecco perché speriamo che possa rappresentare una testimonianza preziosa sull’importanza della donazione di sangue. Perché, come diceva lei, “finché esiste un donatore esiste anche un’opportunità di vivere». Il Dipartimento di Protezione Civile e il Club alpino italiano hanno un forte legame tra loro. Si pensi alla Casa della Montagna: durante l’emergenza Covid-19, ha ospitato il Centro operativo comunale, per coordinare eventuali emergenze connesse all'epidemia di Coronavirus.