Comportamenti inadeguati alla Capanna Punta Penia, la replica del Cai

Il disappunto del Presidente generale Antonio Montani a seguito delle affermazioni di Carlo Budel, gestore della struttura sulla Marmolada
Il gruppo della Marmolada © Cristian Ferrari

Il Presidente generale del Club alpino italiano, Antonio Montani, esprime il proprio disappunto per le affermazioni diffuse ieri sul proprio profilo Facebook da Carlo Budel, gestore della Capanna Punta Penia (Canazei - TN), e riprese da Il Dolomiti, sul comportamento inadeguato e irrispettoso di un presunto gruppo di soci Cai.

«Il Club alpino italiano è la più grande associazione nazionale impegnata nella formazione tecnica e culturale dei frequentatori della montagna, attraverso centinaia di corsi rivolti ai propri soci. È sconcertante leggere affermazioni che riteniamo gratuite come quelle del rifugista Carlo Budel, il quale, a seguito di un presunto caso, generalizza attribuendo questo tipo di comportamento ai soci del Cai. Preciso inoltre che non può essersi trattato di un corso come sostenuto da Budel, in quanto, per i nostri regolamenti, non può essere organizzato un corso con un rapporto numerico tra istruttori e allievi come quello riferito. Il Club alpino italiano, oltre a chi frequenta la montagna e l'ambiente, ha a cuore tutti coloro che in montagna vivono e lavorano. Buona parte dei fondi provenienti dalle tessere dei soci, inoltre, viene destinata alla manutenzione dei rifugi: parliamo di oltre 800mila euro ogni anno. Per tutti questi motivi le affermazioni di Budel ci appaiono quanto mai ingiustificate. Pur comprendendo la sua amarezza causata dalla maleducazione di pochi, ribadiamo il ringraziamento a tutti i volontari Cai che si impegnano gratuitamente sia nella formazione tecnico-culturale-ambientale, sia nelle attività a favore dei rifugi».