«Coniugare formazione per i propri titolati con la sensibilizzazione sulla tematica della protezione e della tutela dell’ambiente montano nei confronti di tutti i soci». La presidente della Commissione tutela ambiente montano del Cai Lazio
Monica Festuccia sintetizza così gli obiettivi dell'Aggiornamento per i propri titolati organizzato sabato scorso a Castel di Tora (RI), centro sul
Lago del Turano, all’interno del territorio della
Riserva Naturale Regionale Monti Navegna e Cervia.
La Festuccia ricorda le parole del Presidente della Commissione centrale tutela ambiente montano del Cai
Raffaele Marini. Un messaggio di saluto che ha esortato i titolati
a «vivere il momento formativo come un tassello ulteriore della propria preparazione». Marini ha proseguito ricordando che
«i tempi prossimi ci vedranno impegnati sul difficile campo della tutela dell’ambiente montano, in primo luogo, e dell’ambiente, in generale. Non possiamo più solamente pensare a belle e simpatiche manifestazioni di dissenso con bandiere, ma dovremo calarci nei problemi, conoscere documenti ed atti, studiare strategie adattate ad ogni argomento. Dovremo, in sintesi, essere continuamente preparati e coesi».
Partecipazione aperta anche ai non titolati
La Commissione regionale Tam Lazio ha deciso di allargare la partecipazione al momento formativo non solo ai titolati, ma a
tutti i Soci interessati.
«La coesione su tematiche condivise di tutela non può che passare per il coinvolgimento ampio di tutte le socie e di tutti i soci delle varie Sezioni che compongono il Sodalizio. Da qui la nostra scelta», ha spiegato Monica Festuccia.
Momento formativo in due borghi suggestivi
L’aggiornamento di sabato 12 giugno è stato dedicato alla protezione delle piante ha toccato diversi ambiti,
«tra cui lo studio degli aspetti naturalistici del territorio e di progetti accademici di ricerca volti al recupero di antiche attività silvo-colturali in modo sostenibile, sia dal punto di vista economico sia ambientale. Si è svolto nella bella cornice di due borghi suggestivi affacciati sul bacino artificiale del Turano, Castel di Tora e Monte di Tora (Antuni). Quest’ultimo abbandonato agli inizi del secolo scorso ed oggetto di iniziative di recupero a cura del Comune di Castel di Tora e della Riserva Navegna Cervia».
Sono stati degni di nota i contributi scientifici presentati, come spiega la Festuccia.
«Il primo è stato quello della prof.ssa Angela Lo Monaco, docente di scienze e tecnologie per la conservazione delle foreste, della natura e dell’ambiente al Dipartimento Scienze Agrarie e Forestali dell’Università Statale degli Studi della Tuscia di Viterbo. La prof.ssa Lo Monaco ha svolto una relazione sugli aspetti di economia circolare applicati ad un’attività antica, quella della carbonizzazione, in chiave moderna e sostenibile dal punto di vista ambientale. Il secondo contributo scientifico è stato quello di Andrea Pieroni, naturalista della Riserva Naturale Regionale dei Monti Navegna e Cervia che, oltre ad illustrare la ricchezza della biodiversità che caratterizza la Riserva, la cui superficie comprende il territorio di nove Comuni della Valle del Turano, ha illustrato il progetto che vede impegnata la Riserva insieme con l’Università Statale degli Studi di Roma Tre ed il Bioparco del Comune di Roma per la conservazione ed il ripopolamento di una specie anfibia a rischio estinzione: l’ululone appenninico (Bombina Pachypus). Ha chiuso i lavori un intervento di contestualizzazione storica di Angelo Marsini, operatore sezionale TAM e Presidente della Sezione di Rieti, che ha illustrato l’origine, le vicissitudini e le iniziative di recupero del borgo abbandonato di Monte di Tora (Antuni) nonché l’opera di realizzazione dei due invasi artificiali del Turano e del Salto e della centrale idroelettrica di Cotilia (RI), progetto realizzato nel periodo tra i due conflitti mondiali con il duplice scopo di fornire energia elettrica alle acciaierie di Terni e di contribuire alla bonifica della Piana Reatina, irreggimentando le acque dei fiumi Turano e Salto».
I lavori si sono conclusi con una visita al borgo di
Antuni, aperto per l’occasione grazie al Comune di Castel di Tora ed alla Riserva Navegna-Cervia, accompagnati dal guardiaparco Stefano Moreschini.
80 partecipanti all'escursione sul Monte Navegna
L’attività in ambiente di domenica 13 giugno ha visto la presenza di circa
ottanta partecipanti provenienti da molte Sezioni del Lazio: Rieti (che ha supportato la Crtam nell’organizzazione della due giorni), Antrodoco (RI), Cassino (FR), Colleferro (RM), Frosinone, Monterotondo (RM), Roma, Tivoli (RM), Viterbo,
«con la gradita presenza anche di soci della Sezione Cai Val Natisone (UD). Degna di rilievo la partecipazione del Vice Presidente Cai Lazio, Ilo Berni, del componente della Cctam, Antonio Di Grottole, di diversi Presidenti e Vicepresidenti sezionali. Ciò dimostra come la tematica della tutela dell’ambiente montano, e dell’ambiente tout court, cominci a non essere più percepita come materia esclusivamente per specialisti».
L’escursione, nel quadro della giornata nazionale "In Cammino nei Parchi", si è svolta sul
Monte Navegna (1.508 metri), che domina le due vallate dei fiumi Turano e Salto. Dalla vetta è possibile ammirare un panorama a 360° che spazia dalla vista dei due laghi artificiali, ai gruppi montuosi del Terminillo, del Nuria, del Gran Sasso, del Velino e della Maiella.
«Questa è la principale cima di una Riserva ricca di habitat protetti dalla Rete Natura 2000 e con circa il 70% della superficie costituita da boschi di latifoglie con esemplari di faggi che datano oltre i 100 anni di età».