Il Col Ombert visto dal Passo Pasché © Roberto CiriIl Col Ombert svetta come un ardito triangolo a chiudere la testata della Valle di San Nicolò, che rappresentava un’importante retrovia del fronte del Costabella. Fa ancora parte della Catena di Costabella–Cima dell'Uomo, pur essendo ben separato da tali cime e più vicino all'adiacente sottogruppo del Collac-Buffaure. La salita lungo la via normale non presenta difficoltà e la cima può essere raggiunta anche salire dalla via ferrata che parte dal Rif. P.so San Nicolò (richiede l'attrezzatura completa da ferrata). In estate la strada della Val San Nicolò non si può percorrere fino alla Baita Ciampié (parcheggio a pagamento ben prima), per cui considerare circa 1 ora di cammino in più andata e ritorno.
Lungo le svolte che risalgono il pendio di salita © Roberto CiriItinerario
Dal parcheggio della Valle di San Nicolò, seguire la strada sterrata con segnavia n. 608 che sale alla Baita Cascate (1 h) e da qui seguire la traccia che entra nel bosco retrostante ed esce su una stradina, quindi a desta fino a una bella radura con due baite in legno. Nei pressi ci sono dei cartelli, seguire le indicazioni per il sent. 609 che sale a sinistra per bosco di larici e qualche svolta, fino a una caverna e ancora a sinistra ad un sasso con scritto P.so Pasché. Anziché continuare per il sentiero a sinistra si può anche salire a destra per un breve canale di ghiaie che esce sui prati soprastanti. Seguire il sentiero e i segnavia per prati e dossi erbosi fino a raggiungere il Passo Pasché (2498 m, cartelli).
Scendere sul versante opposto per breve rampa di roccette e seguire i segni sui dossi rocciosi, scendendo fino ad incontrare sulla sinistra un vallone con massi crollati: presso due ometti di sassi inizia una traccia per ghiaie (bollo rosso su masso poco più avanti) che risale un dosso detritico segnato da ometti e conduce al ghiaione che scende dalla cima. Lo si risale con numerose svolte fino alle pendici erbose sotto cresta, notando sulla sinistra alcune vistose pieghe geologiche che testimoniano le forze tettoniche che hanno sollevato queste montagne dai fondai marini decine di milioni di anni fa. Ancora per svolte si sale su terreno un po' più ripido fino ad un forcellino, si traversa verso sinistra in quota e ci si tiene sulla traccia di destra che, con poche svolte, conduce alla croce di ferro del Col Ombert (2760 m, 3 h), invisibile fino all'ultimo momento.
Discesa
Per lo stesso itinerario di salita (2.30 h).
Panorama dalla vetta del Col Ombert © Roberto Ciri