Cinema e montagna. K2: la spedizione e il film settanta anni dopo (parte 2)

1954 – 2024: sono trascorsi settanta anni dalla prima ascensione del K2, il 31 luglio 1954. Raccontare la spedizione significa anche rievocare la storia di come si giunse alla realizzazione del film “Italia K2”. Un racconto in quattro puntate.

Che l’atmosfera al campo base non fosse delle più serene lo si evince anche dal diario di Mario Fantin (7 agosto 1954, una settimana dopo aver raggiunto la vetta): […] Il professor Desio e Zanettin partono dal campo base per una ricognizione sull’alto Baltoro e una successiva sul ghiacciaio Younghusband. Ho fatto in tempo oggi ad ascoltare gli ultimi rimbrotti del capo. Si è meravigliato che non siano rimasti dei film 16 millimetri per la spedizione scientifica. Gli faccio presente che le pellicole sono terminate da tempo e che la sua richiesta mi sorprende, non essendomi mai stata prospettata, né in Italia, né in seguito, tale eventualità […] Terminato il quantitativo “ufficiale” di film della spedizione, ho già immesso nel consumo anche tutti i cinquecento metri della dotazione di mia proprietà […] C’è del film disponibile, ma non in bobine. È in caricatori e non è possibile utilizzarlo, perché le due macchine adatte a contenerlo sono andate perdute. Una alla teleferica del campo IV, a causa dei soliti colpi di vento, l’altra è rimasta all’VIII campo. […] Il professor Desio si dimostra seccato che io abbia fatto, in presenza dei compagni, una così chiara ed energica confutazione delle sue lagnanze. Ormai però siamo così abituati a certe sconcertanti uscite del capo che non ci disarmano più! […]. 

Proprio nel 1954, l’anno del K2, il 3 gennaio, ha inizio il regolare servizio di televisione e la Rai appare sul piccolo schermo con il suo primo canale. Alla fine di quell’anno la televisione raggiunge il 58% della popolazione. Le trasmissioni radiofoniche, invece, sono diffuse ormai regolarmente dai primi anni Venti con tre reti nazionali: il Primo, il Secondo e il Terzo Programma. Gli abbonamenti alla televisione nel 1954 sono circa ventiquattromila e da lì in poi cresceranno in maniera continua. Le persone si raccolgono nelle case e negli spazi pubblici per guardare insieme la televisione, allora ancora privilegio di pochi. La televisione, come Servizio Pubblico, viene pensata non solo come opportunità di intrattenimento ma anche come strumento di educazione e informazione. È tutt’oggi reperibile, negli archivi Luce, un Cinegiornale Incom (24 settembre 1954) con l’intervista “Compagnoni racconta le sue esperienze al K2”. Da uno speciale Rai del 14 agosto 2021: “Questa non è solo un’impresa alpinistica” disse il professor Desio al Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi che esponeva le difficoltà a finanziare, a meno di dieci anni dalla fine della Seconda guerra mondiale, una spedizione sportiva di tale portata. “Quello che ci serve è un sogno, dobbiamo ridare alla nostra gente l’orgoglio di essere italiani. Aiutare l’Italia a fare un passo verso il cielo.” 

E le vicende legate a questa spedizione saranno argomento, negli anni, di numerosi documentari, approfondimenti, dibattiti, fino a giungere al 2013 quando la Rai produsse e programmò la fiction K2, la montagna degli italiani. Si tratta di una miniserie televisiva trasmessa su Rai 1 (18 e 19 marzo 2013), strutturata in due episodi. Narra le vicende della scalata italiana al K2 nel 1954, guidata da Ardito Desio. È una co-produzione Rai Fiction, Red Film e Terra Internationale Filmproduktionen Gmbh, presentata in anteprima all’Auditorium Parco della Musica nell’ambito del Roma Fiction Fest del 2012. La regia è di Robert Domhelm e fra gli interpreti principali, Giuseppe Cederna, Marco Bocci, Massimo Poggio e Paolo Graziosi. Le due puntate raggiunsero uno share medio del 16,70%. Purtroppo, al di là dell’ingente sforzo economico e tecnico, i risultati dal punto di vista critico furono abbastanza deludenti: errori storici, errori tecnico-alpinistici, svarioni sulla tipologia di alcuni materiali utilizzati. Non citate, dimenticate e sorvolate alcune fasi importanti e necessarie per comprendere la complessità dell’organizzazione della spedizione. Insomma, una fiction quasi in stile reality piuttosto che un film che avrebbe potuto raccontare in maniera corretta una vicenda fondamentale dell’alpinismo. Ma a onor del vero, la fiction piacque al pubblico medio, sollevando invece perplessità nel mondo della montagna e dell’alpinismo. Il Presidente generale del CAI, nel corso della riunione del Consiglio Centrale del 23 marzo 2013, sottolinea che la realizzazione della fiction, importante occasione di visibilità per il Club Alpino Italiano, è stata pregiudicata dalla “pochezza della ricostruzione degli avvenimenti […] la banalizzazione dell’impresa e la contraddizione dei contenuti delle interviste che l’hanno preceduta […].” Alla spedizione parteciparono tredici alpinisti e cinque ricercatori italiani con il supporto fondamentale di undici alpinisti pakistani di etnia Hunza e altri due collaboratori pakistani, senza dimenticare l’impressionante numero di portatori impiegati per raggiungere il campo base. 

Ma torniamo alla cronologia storica sulle vicende della Cineteca e delle Commissioni Cinematografiche. Il 17 marzo 1955 il Comitato di Presidenza delibera, ufficialmente, di affidare ad Amedeo Costa l’incarico di continuare “l’opera da lui intrapresa in merito alla produzione del film Italia K2”. Il Presidente Figari invia una lettera a Marcello Baldi: "Ho il piacere di comunicarLe che il Comitato di Presidenza del Club Alpino Italiano, oggi riunito qui in sede, ha riconfermato il mandato al nostro Vicepresidente generale comm. Costa perché continui nell’organizzazione generale per la produzione e l’uscita del film Italia K2 e far sì che questo film possa uscire al più presto possibile con la maggior pubblicità che sarà possibile dare." 

Il successivo 15 aprile il Comitato ha un solo argomento all’ordine del giorno: “Film Italia K2”. È una riunione che valuta il successo ottenuto dal film sia di pubblico che di critica e i risultati positivi secondo il numero dei biglietti venduti e del relativo incasso. Si reputa necessario, a questo punto, determinare i componenti del Consiglio della Società per lo sfruttamento del film, Società già costituita con atto notarile. Gli organi della Società sono quindi nominati nelle persone di Bartolomeo Figari (Presidente), Marcello Baldi (Amministratore Delegato), Guido Mezzatesta, Amedeo Costa, Silvio Saglio e Luigi Baldi (Consiglieri), Guerrieri, Rigatti e Zecchinelli (sindaci). Il Presidente Figari comunica al Comitato di aver ricevuto l’11 aprile precedente una lettera di Marcello Baldi. Nella comunicazione vengono esposte le maggiori spese sostenute per le ulteriori migliorie apportate al film. Alcune cifre vengono contestate da Costa che chiede di riconoscere solo quelle effettivamente attinenti alle migliorie apportate. Il dibattito, quindi, verte se le spese siano a carico del CAI oppure della Società creata ad hoc per il film. Al momento il costo totale del film che dovrebbe essere sostenuto dal Club Alpino Italiano ammonta a venti milioni e duecentomila lire. Continuando nella discussione, Costa informa sulla controversia legale in atto con il dott. Giuseppe Mazzotti, inerente alla sua prestazione per il “commento parlato” del film Italia K2. La querelle si chiuderà con il versamento della somma di un milione e cinquecentomila lire e con il pagamento di “una lira a titolo simbolico quale risarcimento danni morali”. 

La vertenza fra Giuseppe Mazzotti e il Club Alpino Italiano ha appunto origine sull’incarico per la scrittura del commento al film Italia K2. Inizialmente il CAI aveva commissionato il lavoro a Dino Buzzati. Trascorso un po’ di tempo Buzzati, quasi sicuramente a causa dei molteplici impegni di quel periodo, non solo come giornalista (sono di quest’epoca il testo teatrale Drammatica fine di un noto musicista (1955) e il libretto d’opera Ferrovia soprelevata (1955) con musica di Riccardo Chailly) e pressato dal CAI data l’urgenza di chiudere la produzione di Italia K2 incaricò Mazzotti per la stesura del commento del film. Incarico che Giuseppe Mazzotti portò a termine e consegnò alla Società Cinematografica K2. Lavoro egregio letterariamente parlando ma non adatto al commento dell’“impresa” e del suo racconto cinematografico. Il testo del commento fu quindi scritto da Igor Man in pochi giorni. Nello stesso periodo il maestro Teo Usuelli era impegnato al completamento del commento musicale e a gennaio 1955 fu effettuata la registrazione con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma diretta dal maestro Antonio Pedrotti. 

Tenzing Norgay si congratula con Mario Fantin (Film Festival Trento, 1957) © copyright Film Festival Trento

(2 – continua)