Cinema e montagna. ITALIA K2

Il 31 luglio 1954 la spedizione al K2 del Club Alpino Italiano, guidata da Ardito Desio, raggiunse per la prima volta la vetta della seconda montagna più alta del mondo (8.611 metri). Dopo mesi di faticose rotazioni e grazie a un eccellente lavoro di squadra, furono Achille Compagnoni e Lino Lacedelli a riuscire nell’impresa, che rappresentò un vanto per tutto il Paese. Italia K2 uscì nelle sale italiane nel marzo 1955, e fu un evento eccezionale per l’epoca, con un incasso di quasi trecentosessanta milioni di lire. La storica produzione CAI, diretta da Marcello Baldi, viene proposta in una nuova edizione restaurata dalla Cineteca di Bologna in 4k, che restituisce splendore alle potenti immagini girate da Mario Fantin al K2. Ha senso parlare di un film che, a distanza di settanta anni, genera ancora contrasti, contrapposizioni e qualche polemica? Contrasti e polemiche non solo sulla vicenda alpinistica ma, in parte, anche sul film vero e proprio. La risposta, secondo me, è sì! Anche l’occasione del restauro della pellicola è un valido motivo per i più giovani di vederlo e per chi lo ha già visto di rivederlo. È difficile entrare nel merito del restauro di una qualsiasi pellicola cinematografica. 

Italia K2. Foto di vetta © copyright Film Festival Trento

La “pulizia” del supporto e l’eliminazione di eventuali difetti, sia delle immagini che del suono, può dare un nuovo vigore narrativo ma di contro anche togliere quel sapore di genuinità e immediatezza che aveva il prodotto al momento della sua prima uscita e delle successive proiezioni nelle sale cinematografiche di quei tempi. Il restauro è tecnicamente corretto e ineccepibile anche se dal punto di vista emozionale, a tratti, provoca un certo senso di distacco dall’intera vicenda. La prima mezz’ora è incentrata sulle immagini, girate da Theo Hörmann e Luigi Baldi, le cosiddette riprese “complementari”: sequenze girate sulle Alpi e non solo che vanno dall’alpinismo alla vita in montagna, dalla storia dell’alpinismo alla preparazione della spedizione al K2. Le riunioni della Commissione del CAI, la scelta degli alpinisti, la loro preparazione fisico-atletica, la camera ipobarica utilizzata per la simulazione la riduzione in ossigeno, i tapis roulant d’epoca e altre strumentazioni sono un interessante excursus di archeologia industriale tecnologica. E poi, l’indifferenza, lo scetticismo e l’ironia degli stessi frequentatori della montagna: emblematica la scena ricostruita e girata in un rifugio alpino, nella quale si vedono due escursionisti/alpinisti leggere il titolo di un giornale datato 20-21 aprile 1954 “Gli alpinisti italiani oggi partono da Roma per la conquista del K2” … mentre uno dei due aggiunge a penna sopra il titolo … “Poveri illusi!”. E quindi ecco le immagini girate da Mario Fantin. 

Italia K2. Mario Fantin © copyright Film Festival Trento

Il viaggio, l’arrivo in Pakistan, Skardu, le quasi diciassette tonnellate di materiale alpinistico e scientifico, l’ufficiale di collegamento, le popolazioni locali, l’ingaggio dei portatori, il lungo percorso che porterà la spedizione, attraversando Askole, Paju, Urdukas e il Circo Concordia, al campo base in quindici giorni effettivi di marcia. Il tutto contrappuntato dalla storia delle spedizioni precedenti che avevano fallito l’arrivo in vetta. Le riprese di vetta sono di Achille Compagnoni e Lino Lacedelli coadiuvati da Ubaldo Rey ed Enrico Abram. Le musiche sono di Teo Usuelli eseguite dall’Orchestra Stabile dell’Accademia di Santa Cecilia diretta da Antonio Pedrotti, il coro è quello della SAT (Società Alpinisti Trentini). La musica di Usuelli contrappunta con il medesimo refrain melodico le sequenze più importanti del film. L’organizzazione generale di Amedeo Costa. E lascio per ultimo una nota sul commento di Igor Man con le voci fuori campo di Stefano Sinibaldi e Rolf Stana. L’incarico alla redazione del commento al film era stato inizialmente affidato a Dino Buzzati che, a causa di ulteriori impegni, aveva delegato Giuseppe Mazzotti. Testo, ad oggi introvabile, giudicato da Marcello Baldi non adatto. Ed ecco che il lavoro è affidato a Igor Man che lo porterà a termine in pochi giorni pressato dal regista e dalla produzione. Retorica dei tempi e poesia convivono nel commento “… assalto alle vette, un abisso sotto i piedi, morsi dal freddo, una lotta a coltello con la morte … perché? … non c’è risposta, è nell’ordine naturale delle cose, si nasce con la passione della montagna e la si porta nel sangue come una maledizione o una speranza, un male inguaribile o un bene infinito …”. Italia K2 restaurato è stato presentato in anteprima mondiale al 70° Trento Film Festival il 29 aprile 2022.

ITALIA K2 (versione restaurata)

Regia: Marcello Baldi; Documentazione cinematografica: Mario Fantin; Soggetto e sceneggiatura (Scenario nei titoli originali): Marcello Baldi, Dino Bertoletti, Lionello De Felice; Commento: Igor Man; Voci: Stefano Sibaldi, Rolf Tasna; Riprese di vetta: Achille Compagnoni, Lino Lacedelli; Collaborazione alle riprese in quota: Ubaldo Rey, Enrico Abram; Riprese complementari: Direttore della fotografia: Mario Damicelli; Operatore: Theo Hörmann; Aiuto operatore: Luigi Baldi; Aiuto regista: Sergio Delli Zotti; Ispettore di produzione: Piero Lazzari; Assistente alla produzione: Filippo Gangere; Segretaria di edizione: Anna Luisa Meneghini; Assistenza: Marcello Azzari; Musica: Teo Usuelli; Orchestra Stabile dell’Accademia di Santa Cecilia diretta da Antonio Pedrotti; Coro della S.A.T. (Società Alpinisti Trentini); Tecnico del Suono: Mario Amari; Direttore di produzione: Elio Scardamaglia; Condirettore produzione: Carlo De Felice; Organizzazione generale: Amedeo Costa.
(Italia 1955 – 2022 Produzione: Cinematografica K2) 95 minuti

Per informazioni sul prestito del film: cineteca@cai.it
 

Italia K2. Durante la salita © copyright Film Festival Trento