"Cieli neri" ha vinto l'undicesima edizione del Premio Mario Rigoni Stern

«Non so, peraltro, se “Cieli neri” ci sarebbe stato senza la persona e l'opera di Mario Rigoni Stern», ha dichiarato l'autrice Irene Borgna. Il libro è stato co-edito dal Club alpino italiano e da Ponte alle Grazie
L'antropologa e guida alpina di origini liguri, Irene Borgna è la vincitrice, con “Cieli neri”, dell'undicesima edizione del Premio Mario Rigoni Stern. Co-edito dal Club alpino italiano e da Ponte alle Grazie, il libro è stato giudicato dalla giuria (composta da  Luca Mercalli, Sara Luchetta, Giuseppe Mendicino e Annibale Salsa) in sintonia con i valori e l'opera di Mario Rigoni Stern e in particolare con la forte attenzione del Premio ai temi ambientali e ai problemi dell'inquinamento e dei cambiamenti climatici. La decisione è stata comunicata durante la cerimonia di premiazione che si è tenuta a Venezia, sabato 18 settembre. Oggi, domenica 19 settembre, la cerimonia si ripeterà ad Asiago.

Il racconto di un viaggio alla ricerca dei "cieli neri"

“Cieli neri” è il racconto di un viaggio in camper dell'autrice, con marito e cane al seguito, dalle Alpi Marittime, dove vive, al Mare del Nord, alla ricerca delle poche aree del vecchio continente preservate dall'inquinamento luminoso.
«Se vincere un premio è già di per sé una cosa gratificante – ha commentato l'autrice durante la cerimonia di premiazione -  il Premio Mario Rigoni Stern è veramente un sogno che si realizza. Non so, peraltro, se “Cieli neri” ci sarebbe stato senza la persona e l'opera di Mario Rigoni Stern, che come uomo e come scrittore ha avuto un'enorme influenza su più di una generazione, su persone che avevano e hanno in testa la natura e la ritrovano nei suoi libri. Infine il libro vuole essere un mattoncino nella costruzione di un mondo migliore e più accogliente, che è il mio impegno rinnovato dopo la nascita di mio figlio».
Borgna - Cieli neri
La copertina del libro

L'edizione del centenario

L’edizione di quest’anno è quella del centenario dalla nascita dello scrittore di Asiago. Si tratta di un festival caratterizzato dalla presenza di diverse autrici. Tra i finalisti infatti, c'erano anche l'attivista francese, Stephanie Besson, con “Trouver refuge” (ed Glénat), incentrato sulle vicissitudini dei rifugiati che cercano di passare i confini francesi, e la scrittrice e drammaturga svizzero-tirolese di lingua tedesca, Selma Mahlknecht, con “Berg and breakfast” (ed. Raetia), una riflessione sul turismo in montagna.