La Ca' del MeistLa Ca’ del Meist non era solo una biblioteca, ma un rifugio per chi ama la montagna e la cultura, una casa di libri sospesa a 1600 metri, dove ogni estate parole e paesaggi si incontravano. Parliamo della biblioteca alpina di Ceresole Reale, in Piemonte, nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso che non accoglierà turisti e appassionati durante l’estate 2025. Non aprirà infatti le sue porte, a causa dell'urgenza di lavori indispensabili all'edificio che la ospita. Per finanziare gli interventi era stata avviata una raccolta fondi, ma l'obiettivo non è stato raggiunto.
Fondata nel 1999 dall’Associazione Amici del Gran Paradiso e intitolata a Gianni Oberto, figura centrale nella storia del Parco e della Regione Piemonte, la biblioteca raccoglie oltre 3000 volumi dedicati alla montagna e alla cultura alpina. È una delle 73 biblioteche del Sistema Bibliotecario di Ivrea e del Canavese e rappresenta un punto di riferimento per escursionisti, studiosi e appassionati di cultura alpina. La sua apertura estiva è stata garantita nel tempo da volontari e studenti in stage.
L’urgenza dei lavori
L’edificio, di proprietà del Comune di Ceresole Reale e concesso in comodato all’associazione, presenta da anni problemi strutturali, in particolare infiltrazioni d’acqua alle fondamenta e l’assenza di un impianto di riscaldamento, che ne impedisce l’apertura durante i mesi più freddi. L’associazione aveva stimato in circa 20–25 mila euro la cifra necessaria per gli interventi, ma le risorse raccolte non sono state sufficienti.
Nonostante l’appello rivolto nel 2022 all’amministrazione comunale di Ivrea e ai gestori dei fondi destinati a Ivrea Capitale del Libro, la biblioteca non ha ricevuto il sostegno sperato. L’associazione aveva sottolineato come la Ca’ del Meist fosse parte integrante del sistema bibliotecario che aveva contribuito al riconoscimento di Ivrea.
La chiusura estiva della Ca’ del Meist rappresenta una perdita significativa per la cultura alpina e per il territorio del Canavese. La biblioteca non solo custodisce un patrimonio librario importante, ma è anche simbolo di un impegno civico e culturale che ha resistito per oltre due decenni grazie al volontariato.