La centralità della tutela dell'ambiente montano per il Club alpino italiano

Oggi a Bologna si è tenuto il Congresso degli Operatori Tutela ambiente montano del Cai. 120 partecipanti, tra i quali il Presidente generale Antonio Montani
«La protezione ambientale non è una delle priorità di questa presidenza, è LA priorità di questa presidenza».
Con queste parole il Presidente generale del Club alpino italiano Antonio Montani ha aperto, questa mattina a Bologna, il Congresso della Commissione centrale tutela ambiente montano del Sodalizio, intitolato “Il ruolo dell'Operatore Tam per la montagna di domani”. Hanno partecipato 120 operatori provenienti da tutta Italia.
«La mia presenza al Congresso di oggi vuole dimostrare l'attenzione e le aspettative nei confronti di chi, all'interno del Cai, si occupa delle tematiche legate alla tutela dell'ambiente. Il nostro obiettivo è lavorare per portare sempre più l'attenzione su queste tematiche dei Soci e dei non Soci, rivestendo un ruolo di mediatore culturale. Alla base di tutte le emergenze ambientali che riguardano le nostre montagne c'è il mancato rispetto delle norme, che va chiesto come prima cosa. Siamo amanti della montagna, dunque, abbiamo il dovere morale di fare tutto quello che possiamo per invertire la tendenza».
Una Montagna Di Amicizia_Sabato31agosto (36)
In cammino sui Monti della Laga © Cai

Complessità delle sfide di carattere ambientale

Il presidente della Cctam Raffaele Marini  ha illustrato la relazione sugli ultimi tre anni di lavoro e ha commentato, supportato da slide, le schede compliate dagli Operatori le scorse settimane su ciò che il Cai dovrebbe o non dovrebbe fare. Sono poi sono seguiti gli interventi dei partecipanti, che hanno evidenziato la complessità delle sfide e della tematiche dell'immediato futuro, ponendo l'accento sulle emergenze ambientali dei singoli territori. Il coordinatore del Consiglio centrale Fabrizio Russo ha rimarcato l'importanza degli stimoli della mattinata di lavori per la rielaborazione delle linee di indirizzo da seguire e la pervasività che l'Operatore Tam deve mantenere nei diversi ambiti di azione delle Sezioni e dei Gruppi regionali. Ha inoltre sottolineato il ruolo della neonata Segreteria Ambiente del Cai, che vuole rappresentare un riferimento del territorio per un sostegno tecnico, giuridico e politico alle singole emergenze ambientali.

Una politica del Cai per l'ambiente e il paesaggio

La mattinata è terminata con l'intervento del delegato all'ambiente della Presidenza generale Mario Vaccarella, secondo il quale
«la giornata di oggi può rappresentare un momento decisivo di svolta, in ogni caso di arricchimento delle attività di cui si deve occupare il Titolato Tam. Il cambio di paradigma della nostra società, che sta andando nella direzione di uno sviluppo economico sfrenato, che ha nelle infrastrutture in zone tutelate uno degli assi portanti, può avere nel corpo sociale dei Titolati Tam un valido baluardo. Ci auguriamo che i Titolati, che oggi hanno portato avanti un dibattito franco, dopo l’intervento del Presidente generale e la relazione del presidente della Cctam, recepiscano questo indirizzo e possano trattare la materia ambientale esaminando gli aspetti procedurali della pianificazione territoriale e dei progetti, con qualificazione e passione, da supporto alle decisioni degli organi politici territoriali e centrali. Tutto questo per una politica ambientale del Cai rispettosa del nostro ambiente naturale e del paesaggio».
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La platea degli Operatori Tam © Cai

L'economia territoriale diffusa

Il pomeriggio si è aperto con l'intervento di Giampiero Lupatelli ha presentato il suo libro La montagna del latte e le altre. Riflessioni politiche sui destini delle montagne italiane all'ombra della Pietra di Bismantova dialogando con Raffaele Marini. La presentazione ha arricchito la giornata di contenuti, ponendo l'accento sull'economia territoriale diffusa come alternativa alle monoculture e ai grandi investimenti impattanti su un numero limitato di aree montane. La giornata si è conclusa con la discussione e l'approvazione del documento sul ruolo degli Operatori Tam per la montagna di domani e la presentazione dei candidati alla presidenza della Cctam per il prossimo triennio.
«Erano anni che non si vedeva un Congresso così partecipato, in termini di persone e di contenuti», ha commentato il presidente della Cctm Marini al termine della giornata.«Il dibattito è stato interessante,, con proposte anche innovative. L'elemento distintivo credo sia stato l'intervento di Lupatelli, che ha aperto orizzonti, visioni e prospettive concrete per gli Operatori Tam. Ringrazio in particolar modo coloro che mi hanno seguito in questi tre anni e hanno dato la disponibilità a impegnarsi anche nel prossimo triennio».
Hanno partecipato alla giornata di lavori, tra gli altri, il presidente della Commissione centrale medica Franco Finelli, il presidente della Commissione centrale rifugi Riccardo Giacomelli, il componente della Commissione centrale escursionismo Luigi Mantovani, la presidente del Comitato scientifico del Gr Emilia-Romagna Milena Merlo Pich, il Consigliere centrale Angelo Soravia, il presidente del Cai Emilia-Romagna Massimo Bizzarri e il rappresentante del Cai nel Consiglio direttivo di Federparchi Filippo Di Donato.