Il Kimshung visto dal campo base © F. Cazzanelli, E. Favre, G. CoronaRoger Bovard, Francois Cazzanelli, Emrik Favre, Jerome Perruquet, Stefano Stradelli, Francesco Ratti e Giuseppe Vidoni sono partiti per una spedizione nel Langtang, in Nepal, per scalare il Kimshung (6781 metri) e il Langtang Lirung (7221 metri), due cime himalayane, la prima delle due ancora inviolata.
Dato il numero di persone impegnate verrebbe da pensare a Cazzanelli come una sorta di "capospedizione", anche perché la guida alpina di Cervinia ha già tentato il Kimshung due volte, o meglio sarebbe dire una volta e mezza. «Ma si tratta invece di una spedizione tra amici: è un gruppo sì molto numeroso, che parte con un obiettivo, ma che soprattutto ha piacere a trascorrere un bel periodo insieme a fare quello che più ci piace».
Le precedenti spedizioni di Cazzanelli risalgono a diversi anni fa ed è presto detto perché non si può scrivere di due tentativi. «La prima volta che sono andato al Kimshung ero con Giampaolo Corona, risale al 2015. Ci fu il terremoto in Nepal e appena arrivammo a Katmandu fummo precettati dall'ambasciata italiana per le operazioni di soccorso. Ci tornammo poi l'anno successivo, si era aggiunto Emrik Favre. Quella volta riuscimmo a fare un bel tentativo. Emrik ha dovuto abbandonare ed è tornato al campo base, io e Giampaolo siamo arrivati a 300 metri dalla vetta, poi una scarica di sassi mi ha provocato un brutto taglio al braccio. Siamo dovuti scendere (18 doppie, ndr) e una volta giù l'elicottero mi ha portato a Katmandu, dove sono stato operato. Avevo perso un litro e mezzo di sangue».
Corona è ben contento che l'amico ritenti il Kimshung, che ha il sapore dell'affare in sospeso, per Francois non è assolutamente una fissazione, ma l'idea di completare quanto iniziato ha il suo peso. Non è detto che la salita ricalchi in toto la linea precedente. «Non voglio andare là con delle idee preconcette, voglio andare con la mente sgombra e vedere sul posto come approcciare la salita». Le cordate potrebbero salire anche una linea leggermente diversa e bisognerà vedere come saranno le condizioni climatiche e di innevamento. Quel che è certo è che saranno in tanti, il che dal punto di vista logistico potrebbe avere alcune ripercussioni. «Sicuramente è un aspetto che teniamo in conto, ha delle implicazioni che sono meramente pratiche. È bello andare con un bel gruppo di amici».
In arrampicata durante l'ultimo tentativo © F. Cazzanelli, E. Favre, G. CoronaCome accennato sopra, la spedizione avrà un duplice obiettivo: il secondo sarà il Langtang Lirung, vetta che ha una storia alpinistica più importante: la prima salita è di ottobre 1978, per mano di un team giapponese-nepalese. Raggiunsero la cima dalla cresta est. La prima spedizione italiana arrivò in cima quattro anni dopo, dalla parete sud-est: in vetta arrivarono Mauro Petronio e Nga Temba Sherpa. Nel 2009 l'alpinista sloveno Tomaž Humar è morto in un tentativo in solitaria sulla parete sud. Nel complesso si contano una trentina di spedizioni con una percentuale di successo intorno al 50%.