Andata in onda sabato 13 maggio 2023, “Sentieri - La strada giusta” si è concentrato sul Friuli Venezia-Giulia e in particolare sulle aree del Carso. Tra gli ospiti della puntata, Anna Sustersic, autrice della guida ufficiale Sentiero Italia CAI Veneto e Friuli Venezia-Giulia e Dario Gasparo, biologo, divulgatore, fotografo e videomaker. Gasparo è anche operatore naturalistico e culturale del Club alpino italiano. Il Friuli è un territorio di confine, crocevia di culture, storia e ambienti diversi. Il Sentiero Italia CAI si snoda attraverso 28 tappe nella regione. In particolare, il tratto finale del percorso si inoltra attraverso il Carso per poi arrivare sul mare a Muggia, luogo di arrivo del sentiero che unisce l’Italia da sud a nord e viceversa.
La sintesi perfetta
Il Friuli Venezia-Giulia rappresenta una perfetta sintesi di questo sentiero che parte dal mare e arriva al mare. Dalle Alpi Giulie alle Prealpi Carniche, passando per il Carso e la Val Rosandra. Insomma, si tratta di ambienti diversi che cambiano da una valle all’altra, da un territorio all’altro, spiega a Lo Scarpone Anna Sustersic. «Rispetto al ben più frequentato e celebre Trentino, abbiamo di fronte un territorio ancora molto selvaggio con sentieri e valli tutti da scoprire. Per quanto riguarda la fauna, ovviamente sono presenti tutti i grandi carnivori, dall’orso al lupo, passando per lo sciacallo dorato, grande protagonista di quei territori», afferma Sustersic. La natura è piuttosto aspra ma rigogliosa. «Da fine giugno e inizio luglio, si tratta del periodo migliore per camminare: la natura esplode con i suoi colori e le sue suggestioni. Un fenomeno quasi ipnotico», continua Sustersic. Nel Carso, il sentiero si snoda attraverso cinque tappe, «in un percorso su pietra bianca molto suggestivo e particolare. La tappa successiva è la Val Rosandra, ricca di fascino e bellezze geologiche», continua Sustersic. Attraversata la valle si arriva al borgo più a meridione del Friuli. Muggia è il luogo di arrivo (o di partenza) del Sentiero Italia. L’ultimo tratto comincia nel centro del Paese, si percorre località Lazzaretto e infine si arriva al mare. Qui, un cippo sancisce la fine del sentiero.
La roccia a ridosso del mare
Tra i territori attraversati, la Val Rosandra merita un’attenzione particolare, sia per il suo valore ambientale e naturalistico, che per le sue particolarità geologiche. Allo stesso tempo, questa valle a ridosso del mare è stata la palestra degli alpinisti del territorio. Qui, il triestino Emilio Comici ha aperto la storica scuola di alpinismo, la prima in Italia.
La Val RosandraLa Val Rosandra è una riserva naturale regionale e allo stesso tempo un sito di interesse comunitario. «In questa valle, la biodiversità è straordinaria: dal Falco Pellegrino al gufo comune e a quello reale. Senza dimenticare il passaggio dell’orso o lo stesso sciacallo dorato», commenta Dario Gasparo. «Allo stesso tempo, la valle è caratterizzata da importanti aspetti geologici. Le rocce e i pendii che è possibile trovare, se ci si incammina nella valle, sono di tipo calcareo-dolomitico. Non mancano le grotte: si pensi alla fessura del vento, una cavità profonda 138 metri, scavata da un corso d’acqua che scorre sotto la valle», conclude Gasparo.