Obiettivi che si vanno concretizzando, quelli fissati nell’accordo siglato dal Presidente Generale del CAI Antonio Montani e la Regione Sardegna, attraverso l’Agenzia Forestas. Sviluppo e accatastamento nell’Isola, con segnaletica a standard universale CAI, di circa tremila Km di sentieri compresi i seicento, sui settemila in tutta Italia, del Sentiero Italia, da santa Teresa di Gallura a Castiadas. Lo ha riferito il responsabile nazionale della struttura operativa sentieri e cartografia CAI Alessio Piccioli nella sala convegni di Campulongu, sabato 21 mattina, gremita di tecnici CAI - Forestas e professionisti provenienti da tutta l’Isola. Terreno fertile, di costante collaborazione che ha portato il CAI Sardegna, col Presidente Pier Francesco Boy e il referente della Commissione sentieri e cartografia Gesuino Onida, a promuovere il corso di aggiornamento-formazione per operatori di sentieristica. Un momento di confronto che è servito a fare il punto sui progetti operativi in vista del prossimo piano triennale sentieri con la disponibilità immediata, dall’assessorato regionale all’ambiente, di sette milioni di euro. Ad Alessio Saba, coordinatore per Forestas dei tavoli tecnici regionali, il compito di ripercorrere le varie tappe normative, dalla legge regionale n°16 del 2017, ai rispettivi regolamenti attuativi, che collocano la Sardegna tra le prime e più virtuose regioni in Italia.
Sino alla Legge approvata 2023, per il “Design for all”, finalizzato alla realizzazione di infrastrutture adeguate a ogni tipo di disabilità. Il Geografo nuorese Matteo Cara ha messo il punto su ogni singola fase della progettazione del sentiero, richiamando le pubbliche amministrazioni sul fatto che non sono più ammissibili interventi del fai da te fuori dalle norme. Nell’iniziativa CAI-Forestas irrompe il tema legato alle vaste aree di Sardegna devastate dagli incendi dell’estate. A proporlo il dirigente regionale CAI Matteo Marteddu che ha sostenuto la necessità urgente anche in queste aree, per farle rinascere, con disponibilità di risorse certe, di interventi immediati per recuperare sentieri con la adeguata segnaletica a standard CAI. Muovono i primi passi, come sostenuto da Riccardo Giacomelli presidente della struttura centrale CAI su Rifugi e Bivacchi, le procedure per certificare anche in Sardegna, punti di accoglienza lungo la vasta rete dei sentieri. I tecnici esperti che iniziano il corso formativo saranno impegnati nel prossimo triennio in particolare nella definizione della “Dorsale Occidentale” che collegherà, attraverso i sentieri delle montagne del Montiferru, del Grighine e Monte Arci, culla dell’ossidiana, quella parte sinora esclusa dell’Isola.