17.10.2023 - - - alpinismo arrampicata cultura storia
Roda di Vael - Parete Ovest © Matteo Bertolotti - Archivio SassbalossDurante la seconda settimana di formazione in Dolomiti all'inizio di settembre 2023, i giovani alpinisti del CAI Eagle Team si sono confrontati con una delle più eleganti pareti delle Dolomiti, la ovest della Roda di Vael, ricca di fascino e di storia alpinistica. Alessandra Prato e Giacomo Meliffi hanno infatti ripetuto la via Moulin Rouge.
La Roda di Vael è una possente struttura rocciosa che sorge nel gruppo del Catinaccio, che con i suoi 2806 m è la vetta più alta e possente del crinale sud delle Coronelle. A est e a ovest le pareti, alte all’incirca 400 metri, si presentano con una forma triangolare dagli angoli smussati. Gli itinerari alpinistici presenti sono numerosi, tutti molto belli e altrettanto impegnativi. A causa del colore della roccia, la parete ovest è stata soprannominata dai tedeschi Rotwand (parete rossa) ed è qui che si sono registrate le maggiori imprese alpinistiche. Angelo Dibona, Cesare Maestri, Erich Abram, Giovanni Rizzi, Otto Eisenstecken, Renato Casarotto, Bepi De Franscesch, Lothar Brandler e Dietrich Hasse sono solo alcuni dei grandi alpinisti che su queste rocce hanno lasciato la loro firma.
Roda di Vael - Via Moulin Rouge - Giacomo Meliffi © Alessandra PratoLa Via Moulin Rouge è stata aperta da Oswald Celva e Christoph Hainz nel giugno del 2002 in circa 30 ore d’arrampicata e condivide la prima lunghezza di corda con l’itinerario tracciato l’11 agosto 1908 da Angelo Dibona. La salita è stata ostacolata dalle cattive condizioni meteo.
L’itinerario si sviluppa poi in verticale per 11 lunghezze di corda, su roccia in alcuni punti da verificare, snodandosi un poco più a destra della via tracciata da Hermann Buhl. Moulin Rouge è senza dubbio un capolavoro di logica. Le difficoltà sono sempre elevate e toccano il 7b/7b+. Dato che in via sono presenti solo chiodi normali, sarebbe più corretto parlare di IX-.
La prima ripetizione rotpunkt è di Christoph Hainz (14 settembre 2002); la seconda ripetizione nonché prima invernale e prima salita a vista è stata fatta il 17 marzo 2005 da Nicola Sartori e Nicola Tondini, mentre lo stesso giorno di 18 anni dopo, Stefano Ragazzo ha realizzato la prima solitaria invernale.