CAI Eagle Team su Saturno in Vallaccia

Vallaccia/Piramide Armani - Via Saturno - Silvia Loreggian in arrampicata
Vallaccia/Piramide Armani - Via Saturno - Silvia Loreggian in arrampicata © Riccardo Volpiano

Le cime della Vallaccia sono sempre state e lo sono tuttora, poco frequentate se paragonate ai vicini gruppi dolomitici del Catinaccio, del Sella e della Marmolada.
Nell'ultimo ventennio, da quando nel 2000 Heinz Grill con Franz Heiss e J. Bluml aprirono la via Pilastro Bello e negli anni successivi molte altre, la Vallaccia è diventata una meta sicuramente più conosciuta e cercata.
 

Vallaccia/Piramide Armani - Via Saturno - Silvia Loreggian in arrampicata
Vallaccia/Piramide Armani - Via Saturno - Silvia Loreggian in arrampicata © Riccardo Volpiano

Tra le tante linee presenti su queste pareti, la via Saturno è quasi certamente quella più ripetuta. E' stata aperta da Heinz Grill, Ivo Rabanser, Franz Heiss, Florian Kluckner, Klaus Oppermann, Barbara Holzer, Petra Himmel e Maurizio Giordani nel settembre 2014. Non raggiunge la cima del Sass da le Undes ma quella della Piramide Matteo Armani: un elegante torrione triangolare di placche grigie, che a prima vista si confonde con l'imponente muraglia della cima principale. A fine via è possibile iniziare la discesa oppure continuare fino alla vetta principale percorrendo altre 5-6 lunghezze di corda.

La via è stata ripetuta da Dario Eynard con Marco Cocito e Camilla Reggio e da Riccardo Volpiano con Silvia Loreggian, nella seconda settimana di formazione in Dolomiti (estate 2023) del CAI Eagle Team.

Vallaccia/Piramide Armani - Via Saturno - Silvia Loreggian in arrampicata
Vallaccia/Piramide Armani - Via Saturno - Silvia Loreggian in arrampicata © Riccardo Volpiano


L’arrampicata si svolge prevalentemente su belle placche a buchi decisamente tecniche; le difficoltà in libera toccano in VII+ e lo sviluppo è di 420 m. La distanza tra le protezioni obbliga spesso a passaggi non semplici sui quali non è sempre possibile proteggersi a piacimento.

Heinz Grill nel libro Dolomiti – 52 itinerari raccontati (Versante Sud, 2023) scrive:

La via era già attrezzata per due terzi del percorso. Conoscendo già l’area, sapevamo il modo migliore per entrare direttamente in parete senza ogni volta dover rifare i tiri dall’inizio, Anche la parte superiore della via è stata da me pulita e dotata di protezioni, così come già avevo fatto con la parte inferiore. L’attacco e l’uscita erano perfetti. Perfetti? La traiettoria era perfetta, ma i chiodi intermedi erano realmente sufficienti e sicuri? Ivo non era d’accordo con me per via dei suoi elevati criteri di sicurezza in materia di chiodi, mentre i miei giudizi erano basati sull’intuito. Due perfezionisti sulla stessa via! Io ho definito la traiettoria con una precisione millimetrica e Ivo ha piantato di nuovo tutti i chiodi che io pensavo fossero già abbastanza buoni. Il risultato è stato una via sicura e perfetta.

Dario Eynard con alle spalle la Torre Armani, dove corre la via Saturno
Dario Eynard con alle spalle la Torre Armani, dove corre la via Saturno © Archivio Dario Eynard

I tratti caratteriali distintivi di Saturno sono da un lato la malinconia, dall’altro l’elevatissima cura e attenzione. Chi ha un po’ di sangue saturniano non è preda di rapide emozioni o di calcoli sconsiderati, ma riflette scrupolosamente su come portare avanti il proprio lavoro e presentarlo ai suoi simili che vorranno ripeterlo. Saturno incarna la scrupolosità umana, l’accuratezza fino al più piccolo dettaglio. Ho visto Ivo controllare un chiodo piantato da me, dargli qualche colpo avanti e indietro e fare una smorfia scettico. Potrà davvero reggere un buon carico? Il dubbio nella coscienza di Ivo si faceva palese. Ha dovuto togliere il chiodo e piantarne uno più lungo. Il suono del metallo nella roccia ha avuto la meglio sul mio intuito e ho dovuto riconoscere che il nuovo chiodo era decisamente migliore.

Vallaccia/Piramide Armani - Via Saturno - Marco Cocito in arrampicata
Vallaccia/Piramide Armani - Via Saturno - Marco Cocito in arrampicata © Dario Eynard

La via Saturno offre pareti belle, eleganti e ampie. È fortemente omogenea, dai piedi della parete fino agli ultimi metri della piramide. Solo alcuni passaggi sono su rocce friabili e poco sicure. Murat Örs mi accompagna dalla sua scomparsa, e curiosamente anche lui possedeva la capacità di lavorare con accuratezza e precisione. Tutte le conferenze che teneva, tutti i libri che pubblicava e tutte le azioni che compiva sia sui monti che nel suo lavoro in campo medico erano caratterizzati da una precisione ponderata. Il defunto invisibile che ci ha accompagnati in questi giorni durante la prima ascensione ha letteralmente stimolato l’ideale della precisione. La Saturno è probabilmente la via meglio coordinata della Vallaccia, sia per quanto riguarda il tracciato che per quanto riguarda la distribuzione delle protezioni.

Camilla Reggio, Marco Cocito e Dario Eynard durante la salita della via Saturno
Camilla Reggio, Marco Cocito e Dario Eynard durante la salita della via Saturno © Dario Eynard

 

Riccardo Volpiano e Silvia Loreggian lungo la via Saturno
Riccardo Volpiano e Silvia Loreggian lungo la via Saturno © Riccardo Volpiano