23.07.2024 - - - alpinismo arrampicata cultura storia
Valle dell'Orco/Caporal - Via Quel nuovo mattino - Matteo Della Bordella e Luca Ducoli in sosta © Archivio Luca DucoliRisalendo la Valle dell’Orco, poco prima d’imboccare la lunga galleria che porta a Ceresole Reale, vi è la possibilità di ammirare il Caporal, una gigantesca struttura di granito che i primi salitori battezzarono così per via della somiglianza al famoso Capitan in Yosemite (USA).
La sua parete sud si presenta come compatta e incisa da esili fessure, lungo le quali sono state tracciate diverse vie in artificiale, ognuna delle quali ha segnato un passaggio nell’evoluzione di questo stile. Oggi alcune linee vengono salite completamente in libera, altre invece, in arrampicata mista.
Valle dell'Orco/Caporal - Via Quel nuovo mattino - Luca Ducoli in arrampicata © Matteo Della BordellaAngelo Riva tra il 1992 e il 1995 aprì Quel nuovo mattino, arrampicando prettamente in artificiale e posizionando alcuni chiodi a pressione lungo le placche lisce, come si era soliti fare negli anni ’70.
La parte bassa venne salita tra l’agosto e il settembre del 1992 con Mario Stabilini e Giuseppe Berardino mentre la parte alta, nell’ottobre 1995 con Danilo Clerici, Gianni Vistarini e Giuseppe Berardino.
Per certi versi questa via ricalca lo stile utilizzato da Gian Piero Motti e Ugo Manera il 1 ottobre 1973 durante la prima salita della Via della Rivoluzione.
Valle dell'Orco/Caporal - Via Quel nuovo mattino - Matteo Della Bordella alle prese con l'artificiale © Luca DucoliNel libro Intelligenza artificiale di Fabio Elli e Diego Pezzoli (Versante Sud, 2016) è contenuto il racconto di Angelo Riva sulla prima salita:
È negli anni ’70 che un gruppo di amici comincia a guardare quella compatta struttura di granito che si innalza su pendii soprastanti i tornanti della strada che conduce a Ceresole Reale. I loro nomi, Gian Piero Motti, Danilo Galante, Giancarlo Grassi e Mike Kosterlitz per citarne alcuni, sono già, o lo diventeranno presto, punti di riferimento negli ambienti alpinistici italiani, principalmente quello torinese, per quanto riguarda un nuovo modo d’intendere l’alpinismo. Alpinismo non solo sulle alte cime, non solo come ‘lotta con l’alpe’, alpinismo anche come momento di vita insieme nella natura e quindi anche strutture senza ‘vetta’ a questo scopo vanno bene. Non che le difficoltà tecniche siano meno elevate, anzi; l’arrampicata privata dei suoi valori ‘eroici’, non dovendo preoccuparsi delle condizioni atmosferiche, viene portata verso livelli estremi. È un nuovo mattino quello che vivono questi ragazzi, è un nuovo mattino anche per la storia dell’alpinismo, è “Il Nuovo Mattino”: un movimento di pensiero che cresce e si sviluppa in questa selvaggia Valle dell’Orco, abbarbicato alla rocce del Caporal, del Sergent, della Parete delle Aquile.
Valle dell'Orco/Caporal - Via Quel nuovo mattino - Matteo Della Bordella alle prese con l'artificiale © Luca DucoliOggi il Nuovo Mattino è solo una eco di quei giorni incantati, ma le vie sono ancora lì, vive, che aspettano. […] E salendole, una dopo l’altra, queste mi arricchivano, trasmettendomi parte delle sensazioni vissute dai ragazzi di allora, prendendomi e permettendomi a mia volta di far sì che esse divenissero parte di me. Questo amore, questa famigliarità con il Caporal sono forse la spiegazione del perché nell’agosto del 1992 mi trovassi a salire ancora una volta quel sentiero, ancora una volta mi preparassi alla base della parete, ma questa volta non per ripetere una di quelle meravigliose vie, bensì per “aprire” la mia via.
Valle dell'Orco/Caporal - Via Quel nuovo mattino - Luca Ducoli in arrampicata © Matteo Della BordellaPenso ai Galante, ai Motti, ai ragazzi del “mucchio selvaggio” (così amavano definirsi), a quei lontani anni ’70. Galante, Motti, Grassi e Kosterlitz se ne sono ormai andati: chi chiamato dalla montagna, chi da una terribile malattia. Ed è così che si fa strada dentro di me la ragione del perché io sono qui: è per cercare di essere, anche se solo un attimo, un po’ come loro. Chiamerò questa via “Quel Nuovo Mattino” per ricordare il loro “Nuovo Mattino”. Che la pioggia ci bagni pure, abbiamo altre cose per la testa; sabato prossimo ritorneremo, risaliremo la corda fissa che abbiamo lasciato e continueremo la scoperta del nostro nuovo mattino.
La via Quel nuovo mattino è stata ripetuta da Luca Ducoli e Matteo Della Bordella (tutor) durante la settimana di arrampicata che il gruppo CAI Eagle Team ha trascorso in Valle dell’Orco.
Matteo Della Bordella e Luca Ducoli al termine della via © Matteo Della Bordella