23.01.2024 - - - alpinismo arrampicata cultura storia
Val di Mello/Dimore degli Dei - Via Gallina dalle ovaie d'oro - Riccardo Volpiano in arrampicata © Matteo Della BordellaAlla prima guida della Val di Mello curata da Ivan Guerini, dove si introduceva il “gioco-arrampicata” ne seguirono molte altre. Molto bella è quella di Paolo Masa e Jacopo Merizzi: Val di Mello – 9000 metri sopra i prati. Altrettanto rivoluzionaria è Val di Mello – dalla moulinette alla big wall curata da Cristina Zecca e Pietro Corti. Una delle prime guide ad anelli, studiata per inserire facilmente le relazioni delle nuove vie che sarebbero nate negli anni a seguire. “Senza titolo” è il testo introduttivo, che ancora oggi conserva la sua attualità:
È passato molto tempo da quando la Val di Mello si stava svegliando ad un magico “Nuovo Mattino” di arrampicata e smitizzazione, in cui personaggi, situazioni e realizzazioni erano offuscati da un velo di mistero.
Oggi i misteri non esistono più, causa i diffusissimi mezzi di informazione alpinistica che ci hanno reso noti i volti e le imprese dei nuovi eroi.
Ma i pionieri del Nuovo Mattino erano scomodi, e forse anche un po’ temuti, perché impersonificavano un’imbarazzante clima di rottura con la tradizione, che metteva ironicamente in discussione i dogmi dell’alpinismo scontato.
E “quelli della Val di Mello” (meglio noti come Sassisti) erano in prima linea…
Settimo grado, scarpette flessibili a suola liscia, abiti policromi, stracciati e di foggia che nulla aveva a che fare con la divisa di allora. Vie dai nomi strani e provocatori, difficili, e percorse da una stratta cerchia di antesignani perché circondate da un certo timore, e snobbate in quanto non offrivano una linea diretta alla cima di una vera montagna.
Ma queste vie venivano guardate con diffidenza e soprattutto perché proponevano un tipo di arrampicata “nuovo”, che non tutti si sentivano di affrontare. È un po’ la solita storia della volpe e dell’uva…
Ma il tutto durò poco. Il Nuovo Mattino è tramontato da un pezzo, e quello che prima era trasgressione ora è consuetudine, e talvolta moda: rappresenta cioè una nuova divisa!
Anche la magica nuvola che avvolgeva le ascensioni si è dissolta nel nulla e, a parte qualche via rimasta molto temuta, anche le mitiche vie degli anni ’70 non spaventano più nessuno.
Poi sono arrivati gli spit; dapprima timidamente, fissati un po’ dal basso e talvolta, prudentemente, anche dall’alto, per realizzare vie di concezione moderna sulle magnifiche placche della valle, che condizionavano moltissimo per la loro angosciante compattezza.
Infine, con gli ultimi cavalieri dei luccicanti cristalli di pietra, ed i cupi seguaci delle tristi bave nere, sono state realizzate splendide linee salendo rigorosamente dal basso con gli spit, su difficoltà nettamente più elevate e continue.
Ambiente da sogno, ascensioni per lo più entusiasmanti, guide e pubblicazioni… Mai come in questi ultimi anni la valle è stata così frequentata, ma per conservarla integra è necessario che tutti ne colgano la rara bellezza e l’armonia di un insieme dalle caratteristiche uniche in perfetto equilibrio tra loro.
Val di Mello/Dimore degli Dei - Via Gallina dalle ovaie d'oro - Riccardo Volpiano in arrampicata © Matteo Della BordellaDurante la seconda settimana di attività i giovani alpinisti del CAI Eagle Team, Lorenzo Toscani con Leonardo Gheza (tutor) e Riccardo Volpiano con Matteo Della Bordella (tutor) hanno ripetuto la via Gallina dalle ovaie d’oro che Paolo Marazzi con Giacomo Regallo, Luca Vallata e Marco Zanchetta hanno aperto nel 2022 sulla struttura che Ivan Guerini battezzò La dimora degli dei.
Dalla Guida Val di Mello - 9000 metri sopra i prati di Paolo Masa e Jacopo Merizzi:
"A sinistra del Sarcofago, lambite dal torrente che scende dalla Val Qualido e sovrastate dallo Scoglio delle Metamorfosi, si trovano Le Dimore degli Dei, una struttura sconfinata il cui limite destro si potrebbe far coincidere con il Baratro: grandioso avancorpo che scende dalla Val di Zocca. La struttura è caratterizzata alla sua sinistra da un enorme arco di pietra, lungo qualche centinaio di metri, e da una vasta estensione di placche alla sua destra. Gli Dei non potevano scegliere posto migliore per stabilirvi le loro dimore, riuscendo da queste a controllare i movimenti di tutti i mortali. Un tempo luogo di baccanali e di gran fermento, qui si decideva il destino degli uomini e degli animali, della terra e dell'universo intero; qui si svolgevano i sacri corteggiamenti, i regali banchetti, gli intrighi e le altissime vendette. Ora la presenza degli Dei si è fatta più discreta, tant'è che ad un visitatore poco sensibile potrebbe perfino sfuggire la loro trasparente presenza.
Un contatto con le Divinità lo stabilirono senza dubbio Ivan Guerini e Mario Villa che, in un ormai storico week-end di aprile del 1976, tracciarono il primo itinerario della struttura, denominato Il Risveglio di Kundalini, dedicato al Dio orientale della vitalità onirica."
Val di Mello/Dimore degli Dei - Via Gallina dalle ovaie d'oro - Matteo Della Bordella in sosta © Riccardo VolpianoLa via Gallina dalle ovaie d’oro non parte dalla base della parete. Per raggiungere l’attacco bisogna prima salire un itinerario alle Placche del Giardino e successivamente traversare a sinistra lungo una cengia fino a guadagnare il diedro dove inizia la via.
Le difficoltà sono elevate e raggiungono il 7c (7a obbligato). In via si trovano alcuni fix, ma è necessario integrare con protezioni veloci la progressione.
Matteo Della Bordella e Riccardo Volpiano © Matteo Della Bordella
Leonardo Gheza e Lorenzo Toscani © Lorenzo ToscaniVal di Mello/Dimore degli Dei - Via Gallina dalle ovaie d'oro - Lorenzo Toscani in arrampicata