26.09.2023 - - - alpinismo arrampicata cultura storia
© Matteo MonfriniIl nostro “pendolo” tra passato e presente continua su uno dei gruppi più complessi e affascinanti delle Dolomiti, oltre che quello più esteso: le Pale di San Martino, che si estendono tra il Trentino orientale e il Veneto. Qui, nella seconda settimana di formazione del CAI Eagle Team, Matteo Monfrini e Marco Cordin hanno salito la via Filtro Magico.
I giovani alpinisti hanno potuto entrare in contatto con montagne che da sempre esercitano un richiamo magnetico sugli alpinisti. Molto evocative in questo senso, anche se di stampo un po’ fascista, sono le parole che Angelo Manaresi usa nel 1933 nella presentazione della Guida Monti d’Italia “Pale di San Martino” (CAI-TCI), un pregiato volume che porta la firma di Ettore Castiglioni e che ancora oggi è tra i più ricercati dai collezionisti della collana.
Il libro apre, a tutti coloro che abbiano cuore e muscoli sani, lo scrigno meraviglioso di bellezza di uno fra i più noti gruppi dolomitici del mondo.
Pale di San Martino: gigantesche scaglie di pietra che balzano, dalle nere chiome dei boschi, in una galoppata pazza di picchi, di selle, di gobbe, dalle strane forme umane o divine; pareti verticali che affondano in burroni ghiaiosi e in valli precipiti: cime aeree che, ora, puntano dritte verso il cielo, ed ora sembrano curvarsi, a strapiombo, sul vallone come a vedere le umane vicende!
Varie di volume, di volto, di colore, le cime sono strumenti divini e mirabili di una sola grande orchestra, che innalza nel cielo la sua sinfonia di potenza e di bellezza. […].
Le cime ti sbocciano d’improvviso davanti, altissime; son sul tuo capo; puntano verso il cielo e non ti sembran vere, ma creazione di sogno, tanto improvvisa è la visione, michelangiolesca la mole, superbo l’insieme!
Nella catena meridionale delle Pale di San Martino si trova il sottogruppo dell’Agnèr, che sulla Valle di San Lucano si affaccia con pareti vertiginose di roccia bianca. Su questi incredibili muri sono state scritte pagine di storia alpinistica molto importanti, che portano la firma di illustri alpinisti.
La via Filtro Magico è stata salita da Luigi Dal Pozzo, Maurizio Fontana e Venturino De Bona nel luglio del 1996 e corre lungo la parete Sud della Punta Fressané, un’anticima dello Spitz d’Agnèr Sud. Si tratta di un’imponente cima rocciosa, alta 2623m, che sorge ad Est del Monte Agnèr.
Spitz d'Agner Sud/Punta Fressanè - Via Filtro Magico - Marco Cordin in arrampicata © Matteo MonfriniLa via è stata aperta arrampicando dal basso e superando in libera difficoltà elevate. Due lunghezze sono state superate in parte in artificiale. Si tratta di un itinerario lungo 500 metri con difficoltà di IX e A3. La roccia è molto bella e compatta. Gli apritori hanno posizionato alcuni spit, pochi per la verità, nei punti più duri e ad alcune soste, ma la via non deve essere assolutamente intesa come un itinerario sportivo. Le visite a questo itinerario non sono molte, anche se negli ultimi anni qualche cordata in più è comparsa. La prima ripetizione è, probabilmente, quella di Alessio Roverato e Alberto De Giuli nel 2007.
Spitz d'Agner Sud/Punta Fressanè - Via Filtro Magico - MAtteo Monfrini in arrampicata © Marco Cordin