CAI Eagle Team su Feri Ultra al Picco Luigi Amedeo

Marco Cordin in assetto contemplativo al tramonto la sera prima di ripetere la via
Marco Cordin in assetto contemplativo al tramonto la sera prima di ripetere la via © Dario Eynard

Dopo le Dolomiti, il nostro viaggio tra passato e presente seguendo i giovani alpinisti del CAI Eagle Team, prosegue sulle montagne della Val Masino.

 Il Pizzo Torrone Occidentale precipita verso Sud/Sud-Ovest con una lunga cresta e forma, prima di precipitare con una liscia parete sul Passo Val Torrone, una vetta rocciosa (2800 m circa) che è stata intitolata al Duca Luigi Amedeo degli Abruzzi. 

Durante l'avvicinamento al Picco Luigi Amedeo
Durante l'avvicinamento al Picco Luigi Amedeo © Dario Eynard

l Picco Luigi Amedeo, com’è ormai noto in ambiente alpinistico, si trova nell’alta Val Torrone nel gruppo del Masino. La sua sommità venne raggiunta per la prima volta nel 1919 da G. Silvestri con due soldati. L’ascensione venne documentata sul libro del rifugio Allievi. 
Nel 1947 su iniziativa di alcuni soci della SUCAI (Stazione Universitaria Club Alpino Italino) di Milano, a ricordo del consocio Antonio Manzi, tenente degli Alpini, comandante partigiano, fucilato al campo di concentramento di Fossoli (Carpi) il 12 luglio 1944, venne costruito un bivacco sul fianco occidentale dell’isolotto roccioso che sorge nel centro della valle, a poca distanza dalla parete Sud-est del Picco Luigi Amedeo, con lo scopo di offrire un punto d’appoggio agli alpinisti e alle persone impegnate a percorrere il Sentiero Roma, una delle prime alte vie d’Italia.

Picco Luigi Amedeo - Via Feri ultra - Dario Eynard in arrampicata
Picco Luigi Amedeo - Via Feri ultra - Dario Eynard in arrampicata © Marco Cordin

Il 7 giugno 1953 Walter Bonatti e Roberto Bignami salgono lo spigolo Sud/Sud-Ovest; Nando Nusdeo e Vasco Taldo l’1 e 2 giugno 1959 affrontano la parete Sud-Est. L’attività alpinistica del Picco Luigi Amedeo è iniziata e, negli anni a seguire, su questo possente muro di granito verranno tracciate vie che diventeranno un riferimento nella storia dell’alpinismo. 
La via Feri Ultra (nota anche con il nome di Ceki ‘80), è stata ripetuta da alcune cordate dei ragazzi del CAI Eagle Team: Dario Eynard con Marco Cordin; Camilla Reggio con David Bacci; Erica Bonalda con Marco Majori.

Picco Luigi Amedeo - Via Feri ultra - Dario Eynard in arrampicata
Picco Luigi Amedeo - Via Feri ultra - Dario Eynard in arrampicata © Marco Cordin

La via venne aperta da Bohuslav Ciernik e Fero Piacek, due forti alpinisti cecoslovacchi. Si tratta di uno splendido itinerario, che richiede un notevole impegno per essere superato per via delle difficoltà elevate (6c+ - 410 m di sviluppo) e la scarsa chiodatura. La via corre lungo una logica successione di diedri atletici e raggiunge la cima dopo aver superato un grande strapiombo grazie a una spaccatura. 
La prima ripetizione venne fatta da Igor Koller e Dino Kuran nel 1994; mentre la prima solitaria appartiene a Paolo Cucchi (1996).

Picco Luigi Amedeo - Via Feri ultra - Marco Cordin lungo la spaccatura finale della via
Picco Luigi Amedeo - Via Feri ultra - Marco Cordin lungo la spaccatura finale della via © Dario Eynard

 

Dario Eynard e Marco Cordin al termine della via
Dario Eynard e Marco Cordin al termine della via © Dario Eynard