Il Cai Città di Castello nei luoghi di Antonia Pozzi

L'ultimo trekking letterario della Sezione umbra ha avuto come teatro Pasturo e la Valsassina, nelle montagne della poetessa e fotografa che ha affascinato Paolo Cognetti
Un'escursione in Valsassina, sulle tracce della poetessa, fotografa e alpinista Antonia Pozzi (1912-1938), una “straordinaria voce lirica del ‘900, frequentò intensamente la montagna, traendone ispirazione più di ogni altro poeta italiano”. Questo quanto organizzato dal Cai Città di Castello i giorni scorsi a Pasturo, luogo custode dell'ispirazione poetica di Antonia. Il programma ha previsto anche una visita guidata alla casa-museo dell’artista, per conoscere il progetto “Sulle tracce di Antonia Pozzi – il percorso poetico di un territorio”, realizzato in occasione dei 70 anni dalla morte, accompagnati dalla competenza del professor Guido Agostoni.
«Il Cai Città di Castello sperimenta da anni il Trekking letterario: un camminare tra le righe percorrendo i siti che hanno ispirato scrittori e poeti rivelando così una topografia narrativa ed emotiva del territorio. Promotrice dell’iniziativa Monica Grassellini, socia della Sezione tifernate», si legge in una nota del Cai Umbria. «Antonia, dotata di intelligenza profonda e di una sensibilità rara, paga un prezzo altissimo per la sua modernità, incomprensibile in quegli anni».

Antonia Pozzi

Nata nel capoluogo lombardo nel 1912 e morta suicida nel 1938, Antonia Pozzi ha esplorato il mondo con desiderio ardente e sé stessa attraverso la fotografia e la poesia. Ha amato con sovrabbondanza, come i suoi pochi anni le hanno consigliato. La montagna è sempre stata la sua maestra e il suo rifugio. Antonia Pozzi è stata di recente fatta “rivivere” da Paolo Cognetti con il libro L'Antonia. Poesie, lettere e fotografie di Antonia Pozzi scelte e raccontate da Paolo Cognetti, uscito lo scorso anno per la collana “Passi” di Ponte alle Grazie e Club alpino italiano.