Cai Bolzano, una serata culturale dedicata ad Anna Torretta

Un evento in omaggio alla grande alpinista organizzato il 19 novembre, alle ore 20.30, presso il Teatro Comunale in galleria Tesler
Nell’anno del centenario della sua costituzione, la sezione del Cai di Bolzano organizza una serata culturale dedicata ad Anna Torretta. L’appuntamento, dal titolo “La montagna che non c’è”, prende ispirazione dall’omonimo libro in cui la famosa alpinista racconta la propria vita. L’evento si terrà il 19 novembre, alle ore 20.30, presso il Teatro Comunale in galleria Tesler. In base alla normativa anti-Covid è richiesto il green pass e l’obbligo di mascherina. Anna Torretta è nata a Torino nel ‘71, con la passione per le montagne, si laurea nel ’98 in architettura al Politecnico di Torino con una tesi in Industrial Design, dal titolo “Bivacco fisso a quota 3500m”. Vive in Austria dal ’98 al 2003 a Innsbruck dove frequenta il corso per diventare Guide Alpine, dal 2004 risiede a Courmayeur. È la prima e unica donna della Società Guide di Courmayeur. Alpinista con salite estreme su ghiaccio, misto, artificiale, spedizioni e solitarie: dalla Nord delle Gr. Jorasses per la Mc Intyre-Colton, 1200 metri di ghiaccio, al Capitan in Yosemite, California, in solitaria su Zodiac per 6 giorni. Ha salito le vie di misto moderno più difficili al mondo, con primati femminili e assoluti: Vertical Limits in Svizzera, e Musaschi in Canada, valutate M12, e l’Empire Strike Back a vista, M11 a Cogne, vie ancora oggi di riferimento. Si dedica dal 2008 a oggi a viaggi di esplorazioni sulle montagne del mondo, alla ricerca delle cascate di ghiaccio nei luoghi più remoti della terra, alla ricerca delle regioni isolate dai mezzi di comunicazione, e alla ricerca della “montagna che non c’è”. Convinta sostenitrice di una montagna dove la parità di genere possa essere un punto concreto, nel 2001 fonda a Innsbruck “Avventura Donna”, la prima scuola di alpinismo femminile nella capitale tirolese. La sua vita è raccontata in due volumi “La montagna che non c’è” (Piemme, 2017) e “Whiteout” (Hoepli, 2020).
Non un suono, solo il vento che scivola sul ghiaccio. Ed è in questo momento che capisco di averla trovata, di avere azzeccato la prospettiva e messo a fuoco il senso, il perché, la ragione che mi spinge a fare quello che faccio. È la pace dopo la fatica, la bellezza intrinseca dei luoghi, il superamento delle proprie paure. È l’amore per la montagna, per le emozioni che mi regala. E l’amore non ha bisogno di parole, non si spiega. L’amore si vive, anzi, è ciò che dà senso alla vita.” (“La montagna che non c’è”, ed. Piemme 2017).
  La locandina dell'evento