Bueno Fonteno: sinergia e professionalità nel salvataggio della speleologa

Si è conclusa con successo l’operazione di soccorso che ha permesso di salvare una speleologa rimasta ferita durante un’esplorazione nella grotta di Bueno Fonteno, grazie all’intervento del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, delle autorità locali e degli altri Enti come Carabinieri e Vigili del Fuoco.

Durante la conferenza stampa, le dichiarazioni dei protagonisti hanno messo in evidenza il valore della collaborazione e l’efficacia dell’operazione.

Una caratteristica di questo intervento è stata la sinergia: il Comune di Fonteno, gli altri Enti e gli abitanti. Un atto doveroso da parte nostra verso i soccorritori, proprio per quella legge non scritta della montagna per la quale non si lascia indietro nessuno e insieme si lavora meglio” ha sottolineato Alessandro Bigoni, Assessore al Territorio del Comune di Fonteno e responsabile della Protezione Civile, lodando l’impegno collettivo che ha reso possibile un intervento così complesso.

Abbiamo messo a disposizione tutto ciò che potevamo agli specialisti del Soccorso Alpino e Speleologico per consentir loro di lavorare con serenità, sapendo di poter contare su di noi. Le comunicazioni sono state tempestive e lo dimostra anche il tempismo di arrivo dell’elicottero di AREU per evacuare rapidamente l’infortunata. Le sue condizioni sono generalmente buone, provata per l’accaduto ma questo notevole successo lo dobbiamo ai medici e sanitari che hanno preso in carico sin dal primo momento la speleologa all’interno della grotta” ha spiegato Oliviero Valoti, Responsabile 118 di AREU Bergamo.

Corrado Camerini, Responsabile del Soccorso Speleologico Lombardia, ha evidenziato la difficoltà dell’operazione: “Sin dalla prima chiamata i presupposti per un soccorso lungo e complesso erano chiari, in quanto sapevamo dalle informazioni ricevute che la persona infortunata si trovava in una zona in via di esplorazione e quindi piuttosto complessa dal punto di vista del soccorso. Come nella maggior parte dei soccorsi in grotta, abbiamo subito chiesto collaborazione e supporto delle altre delegazioni del CNSAS con l’invio di tecnici e sanitari per concludere in maniera eccellente la missione di soccorso.

A chi ha sollevato polemiche sull’opportunità delle attività svolte dalla speleologa, Mauro Guiducci, Vice Presidente del CNSAS, ha risposto con fermezza: “Sulla vicenda c’è stata una grande attenzione mediatica e anche valutazioni sull’opportunità o meno dell’attività che la speleologa stesse svolgendo. Si tratta di una persona esperta e non di certo di un'improvvisata, anche perché è richiesta una certa capacità per fare esplorazioni di questo genere. Noi non siamo qui per giudicare, spesso ci capita di intervenire per la ricerca di dispersi con un dispiegamento di forze notevoli, ma questo è quello che noi siamo chiamati a fare e ciò che conta per noi è soccorrere chi ha bisogno di aiuto.

Un intervento che, oltre al successo operativo, ha messo in luce il valore umano e tecnico di un sistema di soccorso che agisce con professionalità e dedizione, garantendo un aiuto indispensabile in situazioni estremamente critiche.