Bruno Bozzetto, il ritorno del Signor Rossi

Il grande illustratore e regista italiano, grande appassionato di montagna, denuncia lo sfruttamento ambientale fin dagli anni '60. Ora lavora a un nuovo progetto con il suo personaggio più famoso.

Sono un grande appassionato di montagna, le migliori idee mi sono venute camminando per sentieri”. Bruno Bozzetto ci racconta così, in coda alla presentazione della sua autobiografia, Il Signor Bozzetto. Una vita animata, scritto con Simone Tempia (Rizzoli 2023), nell’ambito del XXII BA Film Festival, il Festival del Cinema di Busto Arsizio. Classe 1938, ha sciato fino all’anno scorso, quando la rottura della spalla gli ha impedito anche di proseguire a fare wind surf. “Ho arrampicato solo una volta, ma con mio padre ho fatto moltissime escursioni per ghiacciai, partendo dalla nostra casa di Madonna di Campiglio. Quando ho capito che camminando il sangue circola meglio e facilita le buone idee, ho iniziato a girare con un registratore”.

Bruno Bozzetto ospite al XXII BAFF. Foto Pamela Lainati

La denuncia ambientalista, fin dagli anni ‘60

Appassionato di etologia (da ragazzo leggeva Konrad Lorenz e Desmond Morris), animalista convinto (ancora afflitto per la recente morte della sua Beeelen, una pecora che si crede un cane), ha sempre avuto una particolare attenzione per la natura e per l’impatto antropico sull’ambiente, con largo anticipo rispetto al dibattito odierno, in cui questi sono ormai temi mainstream, denunciando con il suo Signor Rossi fin dagli anni Sessanta le degenerazioni della società. Basti pensare a un corto come Il Signor Rossi va a sciare (1963, con musiche di Enzo Jannacci e Paolo Tomelleri), dove si mostrano gli effetti di una montagna presa d’assalto da turisti indifferenti alla bellezza e alle esigenze del paesaggio alpino. Ma anche Il Signor Rossi a Venezia, uscito nel 1974, dice già tutto dei problemi che attanagliano la Serenissima: la presenza ingestibile dei turisti, l’inquinamento della laguna, il passaggio di gigantesche navi da crociera, per citarne alcuni.

 

Il ritorno del Signor Rossi

Il Signor Rossi, che con quel suo sguardo ingenuo fa risaltare le storture della società, sempre un passo indietro al cosiddetto progresso, continua a essere protagonista della produzione artistica di Bozzetto, che con il geniale Maurizio Nichetti ha appena terminato il primo episodio di una serie dedicata alla tecnologia. O meglio, alle difficoltà in cui si ritrova chi oggi, non proprio giovanissimo, deve destreggiarsi in un mondo proiettato addirittura verso l’intelligenza artificiale, pur non avendo affatto dimestichezza con il mezzo tecnologico. Se alla RAI piacerà, vedremo un Signor Rossi catapultato dagli anni ’60 ai giorni nostri, con immancabili effetti comici, e più di un risvolto filosofico. “Secondo me funziona”, azzarda il maestro dell’animazione italiana (fu il primo a crederci nel nostro Paese), che pur si definisce “uno che pasticcia, gli artisti veri sono altri” e cita Guido Manuli e Walter Cavazzuti.

Bozzetto all'opera. Foto Pamela Lainati

Non solo per i bambini 

Del resto, Bozzetto, la cui carriera è arrivata a valergli un David di Donatello, un Leone d’Oro a Berlino, una Genziana alla carriera a Trento Film Festival e una candidatura agli Oscar come Miglior cortometraggio con “Cavallette” (1991), si è sempre battuto per affermare l’animazione come potente mezzo di comunicazione, non solo di intrattenimento per bambini: “Ho fatto più di 100 film con Pietro Angela, parlavamo di fisica quantistica”, afferma. E infatti uno dei suoi primi lavori, nel 1958, fu “Tapùm. La storia delle armi”, una produzione avveniristica per l’epoca. Mina gli rifiutò una collaborazione perché temeva di allontanarsi dal su pubblico di riferimento. Ancora oggi troppo forte resta l’impronta di Walt Disney, che sul finire degli anni Venti aveva inventato Topolino e da lì in poi tutti i disegni animati che ancora oggi dominano l’immaginario dei bambini del mondo. Ma a marchio Disney fu prodotto e distribuito anche “Fantasia” (1940), inarrivabile capolavoro del film di animazione a carattere illustrativo, come spiega Bozzetto, che proprio a questo classico si è ispirato per il suo Sapiens?” (2024), visibile su RaiPlay e prodotto dallo Studio Bozzetto in collaborazione con Rai Kids, un trittico di corti di fortissima denuncia contro lo sfruttamento della natura da parte dell’uomo, con colonna sonora di Verdi, Chopin e Beethoven.