Da Ieranto, vista verso Campanella e Faraglioni © Melania LunazziLa discesa alla Baia di Jeranto è una delle più spettacolari passeggiate da compiere nella parte culminante della Penisola Sorrentina. Il percorso da Nerano è, nel primo tratto, lineare e si svolge tra piccoli terrazzamenti antichi con alberi di ulivo, poi più scosceso nel tratto che cala sulla baia, con vista verso Punta della Campanella e i Faraglioni di Capri. Poco prima di abbassarsi alla caletta di Capitiello, si passa attraverso terrazzamenti con uliveti e limoneti gestiti dal custode incaricato dal FAI, ente proprietario del fondo (dono Italsider del 1987). L’escursione permette due piccole deviazioni “culturali”, verso la cinquecentesca torre difensiva di Montalto e a margine dell’ex cava di calcare dismessa negli anni Cinquanta.
Accesso
Da Sorrento si segue la SS145 fino al bivio per Sant'Agata dei Goti. Superato il paese si continua fino alla frazione di Termini. Il bivio per Sant'Agata può essere raggiunto anche da Positano percorrendo la SS163 e la SS145.
Itinerario
Dalla piazza di Termini scendere all’abitato di Nerano e proseguire per una decina di metri la strada asfaltata che porta verso Marina del Cantone fino a imboccare a destra il viottolo di Via Jeranto. Il percorso, con segnavia CAI 339, prosegue a mezza costa, in direzione Sud, tra i terrazzamenti, incrociando prima il bivio con il sentiero 300 (Alta via dei Monti Lattari) che sale verso il Monte San Costanzo, e poi, dopo circa un chilometro, incontrando sulla sinistra il portale di Villa Rosa, dove soggiornò Norman Douglas, lo scrittore inglese autore tra l’altro del libro La Terra delle Sirene, scritto proprio qui.
Poco dopo, in corrispondenza di una paretina rocciosa, si incontra una edicola votiva in essa incassata, ricca di segni di devozione. Si prosegue tra i terrazzamenti di ulivi a mezza costa, fino ad un punto panoramico che affaccia verso Marina del Cantone, dove il sentiero comincia a scendere. Dopo un tratto in discesa fra muretti a secco si giunge sul cosiddetto “crinale di Sprito”, dove la vista si apre ampiamente. Il percorso ora si abbassa in direzione Est fino a incontrare il bivio per la Torre di Montalto e Punta Penna a sinistra; proseguendo verso destra (Sud) si passa accanto alla casa colonica terrazzata del custode del FAI e poi, tra uliveti e limoneti, ci si abbassa tra l’ombra di questi ultimi nella piccolissima caletta di Capitiello, superando un breve tratto aspro. Il rientro avviene per lo stesso percorso.