Autunno: come cambia la frequentazione della montagna?

L'estate, con le recenti nevicate, sembra aver definitivamente lasciato il posto al progressivo arrivo della stagione invernale. La montagna autunnale presenta condizioni variabili e richiede attrezzatura adeguata e attenta pianificazione per garantire la sicurezza. Vestirsi a strati, usare ramponcini e monitorare il meteo sono essenziali.
Escursionista in cammino © Pixabay

Terminato l’afflusso turistico di massa, la montagna settembrina si popola di colori nuovi, in attesa dell’arrivo della stagione invernale. In questo periodo, come abbiamo potuto notare la scorsa settimana, non sono infrequenti nevicate in quota, che impongono un cambio repentino di tipologia di approccio alle quote. Infatti, se in ogni stagione sappiamo ormai bene che le condizioni meteorologiche possono variare repentinamente, in questo particolare periodo dell’anno ci troviamo di fronte ad una ancor maggiore variabilità di condizioni, dettate dalla quota, dalle precipitazioni e dalle instabilità meteorologiche. Se a quote basse troviamo il primissimo foliage con temperature miti e una gradevole brina mattutina, a quote più elevate le nevicate (seppur ancora non particolarmente consistenti) possono creare una situazione intermedia in cui avventurarsi con attrezzatura non adeguata può risultare fatale. 

 

Le condizioni autunnali

La crescente umidità presente nell’aria ad esempio, condensandosi, può dare vita a quella che in montagna è una delle condizioni più pericolose in assoluto: il verglas, vale a dire quello strato sottile di ghiaccio estremamente scivoloso che si forma sulle rocce e sui sentieri, che può rendere estremamente insidioso il terreno. Quindi ferrate o sentieri che fino a pochi giorni fa erano potenzialmente semplici da affrontare, con questa particolare condizione diventano estremamente pericolosi se approcciati con l’equipaggiamento non corretto. L’autunno inoltre porta con sé una generale instabilità meteorologica che rischia di trarre in inganno i frequentatori meno esperti e preparati: se a basse quote le temperature risultano ancora miti, lo zero termico scende di quota giorno dopo giorno e in molti casi è già necessario un abbigliamento invernale, che tenga conto sia delle temperature, che del vento. Infatti, proprio quest’ultimo è determinante nella percezione del freddo: stiamo parlando del cosiddetto Wind chill, noto come “indice di raffreddamento del vento”, è un fattore che merita particolare attenzione soprattutto in questo periodo, in quanto è in grado di darci una stima di come il vento incide sulla temperatura percepita dal corpo umano. Per cercare di semplificare potremmo affermare che quando il vento soffia, rimuove lo strato d’aria calda che circonda il corpo, velocizzando la perdita di calore. Per fare un esempio concreto: con una temperatura esterna di 0°C ed un vento di 30 km/h, la temperatura percepita può essere di -10°C.

Nel Vallone di Malatra in autunno © Andrea Greci

Le buone pratiche

Le buone pratiche per frequentare la montagna in maniera più sicura in questo periodo dell’anno sono sempre riconducibili alle macrotematiche valide per tutto l’anno: attrezzatura e pianificazione. Per quanto riguarda il vestiario, dovremo tener conto dei cambiamenti di temperatura e quindi è importante vestire a strati, prevedendo uno strato termico a seconda della quota che andremo a raggiungere e uno strato antivento e antipioggia, unitamente alla previsione di attrezzatura consona come ramponcini (sconsigliati invece su neve, dove dovranno essere utilizzati solo i ramponi) e bastoncini da trekking per migliorare l’equilibrio. Ancor prima di avere un equipaggiamento corretto però è necessario pianificare correttamente il percorso, tenendo conto del proprio livello di preparazione fisica e tecnica e soprattutto monitorando costantemente i bollettini meteorologici. È infine importante ricordare che, con la progressiva riduzione delle ore di luce, la gita dovrà prevedere un rientro entro i tempi oppure sarà importante dotarsi di torce frontali per la sicura progressione al buio.