ASviS ha presentato il rapporto territori 2023

Il rapporto mostra le cattive performance di quasi tutte le Regioni rispetto agli obiettivi di sviluppo sostenibile e un aumento delle disuguaglianze territoriali. Occorre rivedere in profondità la politica di coesione e dare coerenza agli interventi
Azienda Montagna Bio, punto accoglienza del Sentiero Italia CAI a Madonna delle Coste. Foto Marta Zarelli


Tra il 2010 e il 2022 gran parte delle Regioni italiane non hanno fatto passi avanti soddisfacenti rispetto ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu. Solo per due obiettivi, salute ed economia circolare, si registra un miglioramento generalizzato, mentre peggiorano le condizioni di quasi tutte le Regioni per quattro obiettivi (povertà, qualità degli ecosistemi terrestri, risorse idriche e istituzioni), a fronte di una sostanziale stabilità per gli altri. Rappresentano una eccezione positiva la Valle d’Aosta e la Toscana, mentre tra quelle che mostrano le peggiori performance si segnalano il Molise e la Basilicata.


È quanto emerge dal quarto Rapporto sui Territori, pubblicato oggi dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), di cui fa parte anche il Club alpino italiano. Un report che contiene numerose analisi su diversi fenomeni rilevanti per la condizione delle diverse aree del Paese . come il governo del territorio e la rigenerazione urbana, le politiche abitative, la decarbonizzazione dei trasporti, il potenziamento dei servizi ecosistemici, il miglioramento della qualità dell’aria, le infrastrutture verdi, l’adattamento dei centri urbani al cambiamento climatico e la prevenzione del dissesto idrogeologico - e avanza varie proposte per realizzare politiche territoriali orientate allo sviluppo sostenibile e al superamento delle forti e crescenti disuguaglianze.

Il Rapporto, giunto alla quarta edizione e realizzato con il contributo incondizionato di Federcasse, è stato presentato al Cnel dai presidenti dell’ASviS, Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini, dal direttore scientifico dell’ASviS, Enrico Giovannini, durante un incontro cui sono intervenuti, tra gli altri, il presidente del Cnel, Renato Brunetta, il ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, il sindaco di Cesena e presidente della Provincia di Forlì-Cesena, Enzo Lattuca.

«Con il Rapporto Territori 2023 l’ASviS illustra cosa è successo in Regioni e Province autonome, Province e Città Metropolitane nella prima metà del percorso trascorso dalla firma dell’Agenda 2030 nel 2015 e indica cosa dovrebbe succedere per raggiungere i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile riducendo le gravi disuguaglianze territoriali esistenti», ha dichiarato il presidente dell’ASviS, Pierluigi Stefanini.

Allo stesso tempo, il Rapporto affronta diverse questioni da cui dipende la possibilità di migliorare significativamente la sostenibilità dei territori italiani dal punto di vista economico, sociale e ambientale, colmare le fortissime disuguaglianze che li caratterizzano e affrontare i numerosi rischi che insistono su persone e imprese, tra cui quelli sismici, vulcanici, idrogeologici, siccità e desertificazione, incendi e ondate di calore, incidenti in impianti industriali.

Ad esempio, sono oltre 621mila le frane censite sul territorio italiano, il 66% di quelle complessivamente rilevate in Europa, mentre gli stabilimenti industriali a rischio di incidente rilevante sono 970, molti dei quali si trovano in zone sismiche e di fragilità idrogeologica.

«L’attenzione ai rischi naturali e antropici deve diventare centrale nel disegno delle politiche e l’allocazione degli investimenti, a ogni livello, dando coerenza alle decisioni prese su scala nazionale e a quelle degli enti territoriali - afferma il direttore scientifico dell’ASviS, Enrico Giovannini. – la politica di coesione va reimpostata con l’obiettivo di ridurre drasticamente i divari del Mezzogiorno e raggiungere chiari traguardi al 2030, utilizzando l’Agenda 2030 come riferimento comune».

Trovate il report nella sua interezza qui.