Iceberg © PixabayMarzo 2025 entra ufficialmente negli annali climatici come il mese con la minore estensione media dei ghiacci marini artici da quando sono iniziate le rilevazioni satellitari, cioè dal 1979. Il dato arriva dal National Snow and Ice Data Center (NSIDC), che ha registrato una media mensile di 14,14 milioni di chilometri quadrati, superando al ribasso il precedente record negativo del marzo 2017 di ben 150.000 chilometri quadrati.
Il 22 marzo è stato raggiunto il massimo stagionale dell’estensione del ghiaccio, ma si è trattato comunque di un massimo da record negativo. Subito dopo, i ghiacci hanno iniziato un rapido ritiro, con una perdita di circa 29.500 chilometri quadrati al giorno. L’unica eccezione rispetto alla contrazione generalizzata è stata il Mare della Groenlandia orientale, dove l’estensione è risultata più in linea con le medie storiche.
Una tendenza ormai consolidata
A livello di trend storico, marzo 2025 segna una perdita media di 38.000 chilometri quadrati all’anno rispetto ai dati del marzo 1979, pari a un calo del 2,5% per decennio. In termini assoluti, rispetto al marzo del 1979, il ghiaccio artico ha perso un’estensione pari a 1,71 milioni di chilometri quadrati, l’equivalente della superficie dell’Alaska.
Il quadro è aggravato da un vortice polare instabile e frammentato che ha contribuito a disperdere il freddo verso le medie latitudini, penalizzando ulteriormente la formazione del ghiaccio nelle zone polari.
Altro segnale allarmante riguarda il numero di giornate in cui l’estensione del ghiaccio ha superato i 14 milioni di chilometri quadrati nei mesi invernali. Se fino alla metà degli anni Novanta tale soglia veniva superata per oltre 130 giorni l’anno, nell’ultimo inverno si è scesi a soli 21 giorni, meno della metà del precedente record negativo del 2018. La soglia dei 15 milioni di chilometri quadrati, superata regolarmente fino agli anni 2000, è oggi praticamente irraggiungibile.
Questi dati non solo confermano, ma rafforzano la tendenza al rapido riscaldamento dell’Artico, un fenomeno con ripercussioni globali sul clima, sugli ecosistemi e sulla circolazione atmosferica e oceanica.