Antichi percorsi minerari e villaggi abbandonati, i "Sentieri della memoria" in Sardegna

Il Cai sezione di Cagliari, ha dato un contribuito importante, insieme all’Agenzia Regionale Forestas, all’accatastamento di un reticolo che comprende circa 50 Km di sentieri, 106 cartelli, 30 punti di posa tra i comuni di Iglesias e Gonnesa, nella Sardegna sud occidentale
Nell’ambito delle attività del tavolo tecnico della Rete Escursionistica Sarda, Il Cai sezione di Cagliari, ha dato un contribuito importante, insieme all’Agenzia Regionale Forestas, all’accatastamento dei “Sentieri della memoria”, un reticolo che comprende circa 50 Km di sentieri, 106 cartelli, 30 punti di posa tra i comuni di Iglesias e Gonnesa, nella Sardegna sud occidentale.

La storia di un territorio

Si tratta di un parco tematico realizzato, su vecchi percorsi ottocenteschi, dall’associazione Villaggio Normann O.d.V. che ha recuperato sentieri storici, carreggi minerari e vecchie ferrovie. Un itinerario che introduce l’escursionista in un mondo antico in cui l’epicentro è il Villaggio Normann. Esplorare queste storiche vie di comunicazione significa evocare le storie di uomini e donne, minatori, cernitrici, taglialegna e carriolanti, tutti indaffarati nello sfruttare le risorse della terra e strappare dalle sue viscere quei minerali preziosi.
Uno scatto dal parco escursionistico © Cai Cagliari
Un’escursione nella storia non solo mineraria perché attraversa villaggi, antiche ferrovie e capisaldi militari, che narrano storie parallele molto affascinanti. Infatti l’attività antropica ha modificato profondamente il volto e l’anima di questa terra rendendola, nel bene e nel male, unica nel suo genere. La bellezza del paesaggio, la ricchezza geologica, speleologica e archeologica, insieme a un ambiente naturale vario e prezioso al punto da includere un Sito di Interesse Comunitario. Il rilievo denominato Monte San Giovanni è tra le terre emerse più antiche d’Europa ed è stato sfruttato per i suoi giacimenti minerari, già noti nel periodo fenicio cartaginese, e poi dai romani. Il territorio divenne una grande acropoli mineraria di cui ancora oggi emergono testimonianze importanti. Al termine della grande epopea mineraria i villaggi, ormai privi del profitto economico, vennero abbandonati, lasciandoci in eredità quelle che oggi vengono definite “ghost town”, ma che invece sono parte di un patrimonio culturale meritevole di essere salvaguardato e valorizzato. Insediamenti che costituiscono dei luoghi autentici, grazie alle architetture originali ma anche perché l’abbandono repentino ne ha salvaguardato la matrice originale. Ne fanno parte i villaggi di Monteponi, Monte Agruxiau, Monte Scorra, Nebida, Bindua, San Giovanni, Normann, Seddas.Moddizzis, Monte Onixeddu e Gonnesa, raggiungibili tramite 8 sentieri e 7 varianti. Contatti: Facebook e Instagram