Cesar Rosales © CAI BiellaAlle 9:30 ora locale di domenica 6 aprile, Cesar Rosales ha raggiunto la vetta dell’Annapurna (8091 metri), centrando l’obiettivo della spedizione Limit Project X Annapurna, promossa dal CAI Biella. È un successo importante, segnato da una forte impronta internazionale e da una profonda connessione tra le montagne del Piemonte e quelle del Nepal.
Cesar Rosales, guida andina, ha mosso i primi passi in alpinismo sotto la guida del biellese Enrico Rosso, nell’ambito dei progetti di cooperazione internazionale del Mato Grosso. Dopo le esperienze nella Cordillera Huayhuash nel 2023 e nel Karakorum nel 2024, questa sull’Annapurna è la sua terza spedizione con il CAI Biella. E anche la più alta.
Ma l’ascesa non è stata priva di ostacoli. Venerdì 4 aprile, mentre Rosales si trovava tra il campo II e il campo III insieme al capo spedizione Gian Luca Cavalli, una valanga ha travolto quest’ultimo, ferendolo alla mano sinistra. L’alpinista biellese è stato trasportato in elicottero prima a Pokhara e poi a Katmandu, dove gli è stata diagnosticata una frattura alla falange del pollice sinistro e alcune escoriazioni. Con lui è rimasta Donatella Barbera, medico della spedizione, che solo pochi giorni prima si era distinta per aver prestato i primi soccorsi a un giovane alpinista francese precipitato in un crepaccio.
Nonostante l’incidente, Rosales ha deciso di proseguire. «C’è dispiacere nel dover interrompere la spedizione», ha dichiarato Cavalli da Katmandu, «ma il dolore alla mano mi ha impedito di procedere in sicurezza. Ora facciamo tutti il tifo per Cesar». E così è stato.
Il presidente del CAI Biella Andrea Formagnana, in contatto costante con la squadra, esprime con orgoglio: «Grandissimo Cesar! A lui vanno le congratulazioni di tutti gli oltre 2 mila soci del CAI Biella. Siamo orgogliosi di averlo tesserato nel nostro CAI». Un entusiasmo che si accompagna al sollievo per le condizioni di Cavalli: «Il morale è alto, nonostante la comprensibile delusione per il sogno sfumato di raggiungere la vetta. L’Annapurna per noi biellesi ha un significato particolare».
Terminata la fase alpinistica, il trio – Rosales, Cavalli e Barbera – si recherà nel villaggio di Waku, per rendere omaggio a Martino Borrione, già delegato del Soccorso Alpino biellese e fondatore dell’associazione Bi-Nepal, impegnata nella scolarizzazione dei giovani nepalesi. Un legame che va oltre la montagna, fatto di memoria, solidarietà e futuro.